Il servizio di cui tutti parlano, trasmesso nell’ultima puntata di Piazza Pulita, su La7 divide la città. L’opinione pubblica pratese è spaccata in due: chi ammette che finalmente, a livello nazionale, si è portato a galla con il giusto riguardo la situazione dei cinesi a Prato e chi afferma che il servizio è troppo superficiale, non raccontando in maniera esaustiva tutta la complessità del fenomeno cinese nella città.

Stamattina l’associazione Compost, nelle persone di Cristina Pezzoli e Shi Yang, che da anni lavorano su Prato creando laboratori d’integrazione, e che da pochi giorni hanno dichiarato la chiusura dello spazio il prossimo marzo, ha scritto a Corrado Formigli, presentatore e curatore della trasmissione.

Gentile Formigli
Ci teniamo a dire che il servizio messo in onda lunedì sera sui cinesi di Prato si inserisce a pieno titolo purtroppo in quel filone di trasmissioni che credono di denunciare illegalità e sfruttamento dei lavoratori cinesi e di contribuire alla diffusione di verità scomode, ma che in realtà finiscono solo per gettare benzina sul fuoco in una città che già brucia per una conflittualità sociale in costante aumento,
resa ancora più drammatica dalla crisi economica.

Le cose a Prato tra italiani e cinesi sono molto più’ complesse, le connivenze molto più ampie, ma questo il servizio non lo racconta.

Fare giornalismo così è facile, facile come gridare ai politici “fate schifo tutti” come ha fatto quella signora che lei ha redarguito.
Fare affermazioni generiche e superficiali su argomenti così gravi tradisce incompetenza, montare immagini di sequestro al Money Tranfert e subito dopo i Suv è mostrare come assoluta una verità relativa, sapendo di farlo senza approfondire nella loro complessità le dinamiche di una città che -per vostra informazione- e’ la città più multietnica d’Europa e in cui numeri di presenza cinese sono i più’ alti per densità di tutta Europa. Ovvio che la situazione sia difficile.
Ma servizi così contribuiscono solo ad aumentare i fondamentalismi di cinesi e pratesi e a non fare un passo nella direzione di immaginare soluzioni concrete ai problemi di cui si parla.

Dispiace e delude che anche una trasmissione importante come la sua non si interroghi sulle ricadute che dei reportage fatti così determinano nelle opinioni delle persone comuni esasperando una situazione già incadenscente e danneggiando coloro che -italiani e cinesi- operano rispettando le regole; senza che per altro l’inchiesta riesca a toccare minimamente i “cattivi veri”.

Ancora dalla redazione del programma nessuna risposta, intanto non è mancata la replica dell’assessore alla sicurezza del Comune di Prato Aldo Milone, che ha commentato sulla sua pagina facebook.

Ci vuole una bella faccia tosta a mandare una lettera di protesta a Piazza Pulita per il servizio sull’illegalità cinese. Vogliono continuare a tenere nascosto il problema e a fare arricchire chi specula su questo sistema. I ragazzi dello Spazio Compost hanno letto il Corriere fiorentino di stamattina? C’è un’intervista ad un dissidente cinese e attuale sindacalista il quale dichiara che a Prato c’è una forma di schiavismo all’interno della sua comuntà come in Cina. Che fate adesso, mandate una lettera di protesta anche a questo dissidente?