Sarà Riccardo Onori il protagonista della serata di giovedì 19 febbraio, alle 22 a Officina Giovani. Agli ex Macelli il chitarrista pratese si esibirà insieme al suo progetto “The Soul” con la cantante Chiara Luppi, il batterista Carmine Bloisi e il musicista blues Pietro Taucher.

Una lente di ingrandimento sulla musica Soul. Il collettivo molto roots basato su organo e batteria ospite degli artisti che si confrontano con l’improvvisazione e la creatività totale. Divertimento allo stato puro, no cover. Energia e sentimento si fondono portando virtualmente l’ascoltatore a visitare i fumosi club di Detroit e Memphis degli anni 70.
Un viaggio musicale pieno di emozioni sensuali e fragorosi risvegli del corpo. Musicisti di provata esperienza internazionale accompagnano una delle migliori voci italiane. Interpretazione ed improvvisazione fanno di questo spettacolo una rara occasione per uscire dai “cànoni” delle consuete live performance. Qualsiasi cosa può succedere sul palco: ospiti eccezionali, fantastici e coinvolgenti a “solo”, brani improvvisati al momento.

Presentaci il progetto “THE SOUL” che presenterete a Officina Giovani. Cosa ci dobbiamo aspettare?

È un progetto nato per caso all’insegna dell’improvvisazione, situazione che vorrei tenere sempre sveglia: l’improvvisazione è uno stato che mi ha sempre stimolato, spaventato, ma che ho sempre cercato per sperimentare. Farlo con Pietro, Carmine e Chiara è fantastico, mi sento sempre in sintonia in questa formazione, Chiara non è solo una voce che dice delle parole, è uno strumento musicale.

Chi è Chiara Luppi con la quale ti esibirai?

Come dicevo prima, Chiara è una cantante strepitosa, molta anima, potentissima. Sa improvvisare e ha un grandissimo gusto, non mostra mai le sue doti se non è necessario, quando lo fa, ti butta in terra dalla potenza.

Non hai mai smesso di suonare nella tua città, cosa rappresenta per te suonare a Prato?

A me piace vivere a Prato, i miei progetti partono comunque sempre da qua, è un banco di prova, è la mia officina, mi piace che le persone che mi conoscano bene, abbia sempre la sensazione che io sia sempre uno di loro, ed è così, restituisco un po’ di quello che questa città mi ha dato.

Cosa ci dobbiamo aspettare dalla tua chitarra nel nuovo disco di Jovanotti? Un commento sul disco che uscirà tra qualche giorno.

Non posso dire molto, se non che come tutte le volte, con Lorenzo, è un’esperienza straordinaria, assisto sempre alla realizzazione di un’opera d’arte, perché Lorenzo è il più grande artista che io abbia mai visto, riesce sempre a stupirmi con la sua instancabile voglia di sperimentare, non ha paura di sbagliare, ha più la necessità di stupire e di stupirsi.