uochi toki
Uochi Toki - Foto d'archivio

MERCOLEDI’ 1

Capanno BlackOut: Lemmings

I Lemmings vengono da Perugia, e sono “three pals playing music”. Surfano sull’onda dell’alternative rock degli ultimi tempi, niente di particolarmente cattivo, ma comunque decisamente apprezzabile.

Circus: Hirax

Gli Hirax sono un pezzo di storia del thrash metal, e se un pezzo di storia ti passa da Scandicci, magari è il caso di farci un salto. Nascono a Los Angeles nel 1984 ma, nel 1984, L.A. era la mecca del rock capellone alla Poison, e di spazio per loro ce n’era il giusto. Così i nostri se ne vanno a suonare a San Francisco con gente tipo Slayer, Metallica ed Exodus. Dagli anni ’80 ad oggi non hanno mai smesso di suonare, e hanno bruciato un sacco di benzina.

Factory club: Factory live contest

La quarta serata del Factory live contest vede sul palco Pathos, Suono che brucia e Stargazers. In alto i boccali, mano ai voti e compagnia bella.

GIOVEDI’ 2

Cycle: Tank+No remorse+Graal+Septem+Mantra+Masterdom

Per dire, i Tank sono un grosso puzzle formato da membri dei Blind Guardian, Dragonforce, Sodom, insieme a Mick Tucker e Cliff Evans. Prima di questo colossale carrarmato potrete vedervi alcune delle band storiche del meta anni’80 italiano, vedi No Remorse, i Mantra di Iacopo Meille, Masterdom e Septem, votati all’heavy metal come pochi altri, e i Graal, hard rock parecchio hard.

VENERDI’ 3

Circus: Caldonia dream men

All’inizio blues oriente, adesso aperti anche a pezzidi altro tipo, i Caldonia dream men portano sul palco cover di Pink Floyd, Jimi Hendrix, Cream, AC/DC e compagnia bella, ad libitum sfumando.

ControSenso: Paletti+Mangiacassette+Tutte le cose inutili

Paletti, che nella realtà si chiama Paletti, è uno che ha lavorato in una casa di produzione e si è trovato con Goran Bregovic e Ridley Scott, tanto per dirne un paio a caso. Bassista (soprattutto), trombettista, e chitarrista, se avesse sei mani le userebbe tutte insieme. Ha lavorato come sound designer per Fox e National Geographic e, dopo essere stato il bassista dei The R’S, adesso gira solista e porta Qui e ora, il suo nuovo lavoro, sul palco del ControSenso di Prato. In apertura, il duo di cantautorato punk (come non esiste? Io li ho visti dal vivo, si che esiste) Tutte le cose inutili e Mangiacassette, band estemporanea con in mezzo Lorenzo Maffucci, bassista prima dei Blue Willa e ora coi Betti Barsantini. Succederà qualcosa di strano, ma non si sa cosa.

Cycle: Arrogante brutal fest con Embryo+Coram lethe+Unison Theory+Screaming banshee+Strangers in death

Preparatevi per un assalto sonoro tanto potente che vi lascerà stesi: dal palco vi arriverà addosso una muraglia elettrica che probabilmente vi spiaccicherà al suolo senza nemmeno sentirsi in colpa: i Coram Lethe suonano con una cattiveria e una classe invidiabile, gli Unison Theory vi faranno scapocciare come dannati, gli Screaming Banshee non hanno poi molto da invidiare ai Death del compianto Chuck Schuldiner, gli Strangers in death sono inquietanti come pochi e gli Embryo sono una forza naturale devastante. Può bastare?

Exenzia: I Santi

Ok, io ho come l’impressione che questa serata non abbia senso,  ma ciò non significhi che non ci sia da divertirsi: I Santi (mega jam band strapuppacelo, o così dicono) salgono sul palco per una mega jam dai Nofx ai Metallica e tutto ciò che ci ta in mezzo, che è parecchia roba, senza prova alcuna in sala prove, e probabilmente faranno un magnifico casino.

Factory club: Variotinti+The real wood+Hard reset

I Real wood hanno deciso di suonare insieme dopo aver visto un fottio di concerti come spettatori, ed essersi rotti l’anima di stare giù dal palco; si definiscono agri-punk rock e bevono parecchio. I Variotinti si sono specializzati in grunge/rock, gli Hard rese sono un trio che suona rock condito con alternative, indie e un gran casino.

H2NO: The Skiffles

Musica da juke box degli anni d’oro con i The Skiffles, che si ispirano a gente come Fats Domino, Platters, Rolling Stones, CCR et similia.

SABATO 4

Circus: La maledizione di Quentin

La colonna sonora di Pulp Fiction è ormai un mito, le rappate di Django Unchained, quando Django stermina più o meno un’intera famiglia, sono entrate nella storia, Tito&Tarantula che suonano in Dal tramonto all’alba sono imprescindibili…e La maledizione di Quentin, band fissata con Tarantino, porta sul palco le colonne sonore dei suoi film.

Cycle: Linea77+Nemesi+No one cares+Welcome Aliens

I Linea77 lanciano bombe sonore dai palchi di tutta Italia da un bel pezzo, e pare non abbiano alcuna intenzione di smettere. Durante i loro concerti la gente vola per aria facendo ciao con la manina alla forza di gravità. Il loro nuovo album si chiama Oh, ma non certa un accidente con l’Opel.

No Cage: Chinese Bop+Kenny muore sempre

I Chinese Bop sono una tribute band dei Fast four, i Ramones, i Kenny muore sempre sono una delle cose migliori che abbia visto dal vivo, un trio punk noise nato a Prato nel 2011, con un’attitudine alla distruzione ammirevole e un talento straordinario per non essere ordinari. Al Viper il cantante chiese che la voce non fosse controllata dai fonici, perché tanto “urlo e mi ficco il microfono in bocca”. Lorenzo Maffucci (Mangiacassette, venerdì al ControSenso) li ha notati nel 2013. Il primo album, con la collaborazione di Marco Balducci dei Granprogetto, è alle porte.

H2NO: We are waves

Elettronica e new wave a Pistoia: il nuovo disco dei We are waves, Labile è appena uscito e loro lo stanno scarrozzando in giro da bravi genitori orgogliosi.

DOMENICA 5

ControSenso: Uochi Toki

Per la serata Costruendo Bomba Libera Tutti, il prossimo 25 aprile, dimenticatevi il rap da classifica: gli Uochi Toki sono un duo di un’onestà talmente brutale da rasentare la crudeltà caustica, cosa che li rende inverosimilmente apprezzabili, hanno dischi all’attivo dal lontano 2003 e, soprattutto, mettono su dei testi della Madonna. Ora, lo so che il rap si basa sul testo, ma non è che basta sparare parole a raffica per dare un senso alle cose. Gli Uochi Toki lo fanno. E non sparano a raffica, bombardano proprio.

Nuovo Camarillo: King of the opera con Andrea Carboni

King of the opera è uno dei progetti di Samuel Katarro, insieme a Wassilij Kropotkin e Simone Vassallo. Il primo disco, “Nothing outstanding”, è uscito nel 2012, mentre l’anno scorso è uscito “Driftwood”, un brano unico di 20 a minuti in cui sono fuse più di una canzone, poi rielaborate e riunite in un solo blocco. King of the opera significa: folk, chitarra, psichedelia,  eclettismo. Amen.

Exenzia: Norge, Led Zeppelin Tribute

Bimbi, vedere i Led Zeppelin è un casino. Anzi, è proprio impossibile. Per chi fra di voi però ne sentisse il bisogno estremo, i Norge suonano all’Exenzia, capitanati da Iacopo Meille. In apertura, New Old Stock.