L’Urban Blackout Contest arriva alle ultime battute e mercoledì 27 maggio nel locale di via Genova si disputerà la finale a suon di musica. Il primo classificato avrà la possibilità di filmare un video musicale sotto la supervisione di Alkemia Film; il secondo parteciperà all’undicesima edizione del Mengo Music Fest ad Arezzo, con spese a carico dell’organizzazione dell’Urban BlackOut; il terzo classificato invece potrà registrare una sessione professionale al Koan Studio di Firenze. 

Ecco le quattro band finaliste

I Kelevra hanno dominato eliminatorie e semifinali e si presentano all’ultimo atto come favoriti. Sempre apprezzati dalla critica e dal pubblico. Matteo Ravazzi (voce), Francesco Ravazzi (chitarra, cori), Marco Emanuele (basso), Giacomo Rapisardi (tastiere, synth,cori), Giovanni Sarti (batteria) dovranno quindi dare il meglio per ottenere con il loro rock italiano quello che hanno ottenuto sino ad oggi, ovvero una pioggia di consensi.

Nel 1992, agli Europei di calcio doveva andarci la Jugoslavia, ma la Jugo ufficialmente fu esclusa dall’Uefa, anche se in realtà si autoescluse e, se conoscete un po’ di storia, potete immaginare il perché. Agli Europei ci andò la Danimarca e quella competizione la vinse. Chissà se il percorso dei Buthcer sarà simile: inizialmente estromessi per solo mezzo punto, in favore dei Macelli Pubblici, Oleksandr Derenevs’kyi (voce), Edoardo Gaeta, (basso), Bruno Malevoli (chitarra) e Andrea Vannini (batteria) sono arrivati in semifinale dopo l’abbandono per motivi interni alla band dei bolognesi Palco Numero Cinque, vincitori dell’ultima eliminatoria. In semifinale si sono ripresi quello che avevano perso: 34 punti, secondo posto e finale, dopo una grande esibizione. E ora la voglia di continuare a stupire col loro crossover è più forte di tutto. Sorpresa.

I Macelli Pubblici hanno affrontato la durissima ultima eliminatoria, agganciando il secondo posto con 33.5 di punteggio totale e con un punteggio simile si sono classificati al terzo posto nella graduatoria di semifinale (33 punti). Mattia Brienza (chitarra), Camilla Freda (batteria), Michele Nuti (basso) e Filippo Maranghi (voce e chitarra) sono pratesi, sono giovani e hanno mostrato di saper stare sul palco, anche a fronte di alcune difficoltà tecniche. Inoltre, hanno il profilo perfetto della giovane band emergente per attirare l’attenzione di tecnici e pubblico.

I Minore Uguale sono l’altra sorpresa della finale: ripescati dal pubblico nelle eliminatorie, ma dopo un’eliminatoria durissima, hanno convinto anche la “critica” nel corso della semifinale agganciando per solo mezzo punto sui Glowing Coal Rise Again quarto posto e finale. La vocalist Irene Volpi e al chitarrista Manuel Costa sono un duo acustico un po’ fuori dai canoni del contest e forse proprio per questo particolarmente affascinanti.