Negli anni in cui amavo Jim Morrison (di Sylva Batisti, Ibisko Ed) è un libro che disseta, lasciandoti una sensazione di profondo benessere, seppur si legga d’un fiato. Il suo taglio, fra il filosofico e il sociologico, ma con tocchi di intimismo puro, coinvolge e spinge a riflettere.

È la meditazione di una donna adulta che inneggia, senza rimpianti, gli slanci e le passioni adolescenziali, collocandoli, contestualizzandoli, restituendo loro colore e valore, senza deturparli. Ritrovare, fra la polvere di un vecchio armadio in garage, il poster ripiegato del cantante maledetto che per anni ha campeggiato nella sua camera di ragazzina ribelle, scatena nell’autrice il medesimo effetto delle madeleine di Proust: un susseguirsi di emozioni, afflati, sensazioni che filtrate da anni di vita vissuta trovano finalmente il posto che meritano, combaciando come in un incantevole puzzle.

Sylva Batisti si racconta, ci racconta, accompagna, invita e ci ammonisce. Ripete, e si ripete, che è nei verdi anni della gioventù, momento della massima apertura al mondo, che si ha l’occasione di afferrare tutte le verità della vita. Farne tesoro, accumularle, tenerle di scorta è la via: serviranno nell’avvenire. Raccogliere ogni brivido vitale nella “parte più lontana del cuore” e curarlo nel tempo, mantenendolo vivo, è la ricetta della felicità. E con la maturità si vedranno dall’alto, riordinandoli in un caos calmo che tutto contiene.

Perché negli anni in cui si ama Jim Morrison non c’è spazio per capire, non è il tempo per comporre. È il momento di vivere, di sfidare, di abbeverarsi con ogni esperienza… fino all’ultima goccia. Sbagliare, cadere, amare, saltare, correre, indugiare, inebriarsi di vita è la vita. Brancolare nella luce degli stimoli, seguendone i profumi è dunque un diritto. Sono giorni in cui si deve fare indigestione: di sentimenti, di speranze, di attese, di fantasia. Per digerire c’è il resto della vita.

E domani sera (venerdì 29 maggio) a Carmignano, fra musiche cantautorali, canzoni inedite e poesia si affronterà tutto questo, in una serata organizzata dall’autrice e dall’assessorato alla Cultura nella sala consiliare del capoluogo mediceo. Oltre alla Batisti e all’assessore Fabrizio Buricchi, porteranno un po’ della loro arte Gianluca Faralli, musicista e cantautore, Nicola Innocenti, maestro di musica dell’Ottava Nota, alcuni allievi musicisti, e Francesco Campidori, attore. L’ingresso è libero. L’inizio è alle 21.

jim