Social Cohesion Days

Si chiama “Social Cohesion Days” ed è un’altra di quelle iniziative che sarebbero state molto bene a Prato. A Reggio Emilia, dal 4 al 6 giugno, si terrà infatti il primo grande forum  internazionale sulla coesione sociale, declinata in ogni suo aspetto e sfumatura. Un appuntamento che coinvolgerà più di 30 esperti europei e non (tra cui anche un premio Nobel) e un numero imprecisato di operatori del terzo settore, rappresentanti di enti pubblici e della società civile, mettendoli a confronto e promettendo di farli dialogare.

Su cosa? Sulla ricerca di “nuove politiche e modelli di welfare e di soluzioni – dice la nota stampa di Social Cohesion Days – che siano capaci di innovare, rispondere a un ambiente in costante trasformazione e istituire un contesto permanente di progettazione che rappresenti una risposta concreta alla crisi sociale ed economica”.

E cioè si parlerà di lavoro e occupazione (pensioni, inclusione sociale e lotta alla povertà, sanità e politiche per la non-autosufficienza), Europa, responsabilità sociale d’impresa, famiglia, economia, cultura, teatro, educazione, sanità, cooperazione, sharing economy, immigrazione, educazione, mondo, legalità, documentario, cibo.

A farlo, tra gli altri, saranno  il ministro del Lavoro PolettiRomano Prodi, il premio Nobel per l’economia 2007 Eric Maskin, il portavoce nazionale del terzo settore Pietro Barbieri, Thomas Händel, Commissione Occupazione e Affari Sociali del Parlamento Euripeo, e Mary Daly, University of Oxford, e molti altri ancora. Date un’occhiata al programma.

Cosa c’entra Prato con il Social Cohesion Days? 

C’entra. Perché “Docu-Tour”, una delle iniziative collaterali della prima edizione di Social Cohesion Days, è un viaggio in quattro tappe per raccontare esempi virtuosi di coesione sociale in Italia e ha appena fatto tappa a Prato.  I protagonisti del viaggio sono due chef, Ali Zaidi e Stefano Giovannelli, che intendono il cibo e la cucina come dialogo tra le persone. Per il Social Cohesion Days, il resto d’Italia dovrebbe considerare Prato un ottimo esempio di coesione sociale attraverso l’arte e la cultura.