“T” come teatro, “T” come treno – quel treno che nei primi ventisei chilometri da Pistoia compie un salto di 550 metri che mozza il fiato – e “T” come transappenninica. La Porrettana, linea ferroviaria tra le più antiche d’Italia che scavalca lo stivale tra Pistoia e Bologna in un tracciato lungo novantanove chilometri che conta 47 gallerie e 35 ponti e viadotti , si anima e si racconta con il progetto “T”. L’idea è partita nel 2015 e proseguirà fino al 2017: un progetto che offre ascolto – le storie nascono infatti da interviste e dal parlare con la gente – e che restituisce spettacoli per inseguire un sogno, quello di un vagone-teatro che dalla Porrettana possa poi percorrere, dal 2017, le strade ferrate di tutta Italia con il suo carico di storie.

“E’ decisamente una bella operazione di recupero della memoria e di sviluppo culturale dei territori – commenta la vice presidente ed assessore alla cultura della Toscana, Monica Barni – : un progetto non solo dall’indubbio valore artistico ma culturale appunto, capace di riscoprire luoghi spesso poco conosciuti e la loro storia, con quel valore aggiunto che è la riscoperta della lentezza e del viaggiare e viver lento, qualcosa che di solito consideriamo uno svantaggio e che in questo caso diventa un pregio”.

“L’idea fonde insieme treno, teatro e territorio e si inserisce tra le iniziative di valorizzazione e promozione turistica e culturale delle ferrovie minori toscane” aggiunge l’assessore ai trasporti, Vincenzo Ceccarelli, che attraverso i suoi uffici ha contribuito ad alcuni aspetti logistici del progetto. Da tempo la Regione Toscana ha scelto di non chiudere le sue ferrovie di montagna o meno utilizzate. Ha mantenuto il servizio passeggeri e promosso eventi speciali – teatrali come in questo caso, letterari alle Saline di Volterra, ricreativi in altre occasioni – con lo scopo di rinsaldare i legami con i territori. E’ farli conoscere magari. “Le ferrovie minori in Toscana attraversano luoghi dal grande pregio paesaggistico e storico-culturale – conclude Ceccarelli – e per questo credo fortemente nel treno come mezzo di promozione e di un turismo sostenibile”

Il Progetto T racconterà la ferrovia Porrettana, un’impresa di costruzione folle e un esempio di cultura ingegneristica ancora oggi dopo 152 anni dalla sua inaugurazione, ma restituirà anche un ritratto anche della varia umanità che ne frequenta i treni, sul filo dell’ironia e senza mai essere irriverente. E’ il teatro specchio della realtà. Artefice è stata l’associazione teatrale pistoiese, centro di produzione ed ente di rilevanza regionale, che ha coinvolto la compagnia “Gli Omini” (Francesco Rotelli, Francesca Sarteanesi, Giulia Zacchini e Luca Zacchini), premio Enriquez per l’innovazione drammaturigica e la ricerca sociale nonché Premio Rete Critica 2015, gruppo tra i più innovativi della scena nazionale.

“Il treno non poteva mancare nei programmi di Pistoia capitale nel 2017 della cultura italiana” ricorda il sindaco Samuele Bertinelli, che non nasconde l’obiettivo ambizioso di concludere questo impegno, che va di pari passo alle iniziative sul territorio, con la trasformazione di un vagone in un teatro viaggiante. “Non poteva – dice – che accadere a Pistoia, con il suo deposito rotabili storici e la presenza di Hitachi Rail Italia”. Intanto ci si prepara alle iniziative dei prossimi mesi.

Tutti in carrozza a luglio
Per tutto aprile la compagnia “Gli omini” è salita ed ha frequentato il treno per Porretta Terme: ha conosciuto e parlato con tanti pendolari o frequentatori occasionali che si sono trovati ad usare quella tratta ferroviaria, ha raccolto storie e testimonianze della gente di montagna, passato e presente, e tutto quello che ha ascoltato e visto, opportunamente rimpastato, è divenuto ancora una volta – come era stato nel 2015 con “Ci scusiamo per il disagio” – lo spunto per un lavoro teatrale, “La corsa speciale”, che andrà in scena dal 14 al 23 luglio. In quei giorni ci sarà ogni sera un treno in più in partenza da Pistoia alle 20.45, che introdurrà il pubblico nel clima dello spettacolo e lo porterà fino al luogo della rappresentazione al Castagno, che non è neppure una stazione ma un fermata quasi surreale, tra due gallerie davanti ad un prato verde. Al termine della rappresentazione un secondo treno ricondurrà tutti in città.

A pranzo con gli artisti
Le dieci serata saranno precedute da due eventi speciali, due desinari alla toscana che uniranno il pubblico agli artisti in chiacchierate informali e discussioni imprevedibili intorno ad un tavolo apparecchiato. Il primo appuntamento è per domenica 15 maggio: il treno partirà alle 12.22 da Pistoia con fermata eccezionale a Piteccio, camminata a piedi, pomeriggio tra diorami e plastici ferroviari e nel mezzo tutti a pranzo – primo, secondo, contorno, chiacchiere e racconti surreali – con “Gli omini” e il poeta e scrittore Paolo Albani. Domenica 12 giugno sarà la volta del versante emiliano: stesso treno, stessa tratta ma fermata al parco fluviale di Molino del Pallone per una grigliata che precederà un pomeriggio tra la poesia di Alessandro Riccioni, i canti del coro Monte Toccacielo e le chiacchiere ancora degli Omini.