Ieri, 15 giugno 2016, il progetto del nuovo Centro Pecci è stato presentato alla Art Basel di Basilea, la più importante mostra mercato di arte contemporanea. La presentazione ha avuto lo scopo di invitare i giornalisti internazionali all’inaugurazione del prossimo 16 ottobre e spiegare loro la natura del progetto alla base del nuovo Centro Pecci.

“E’ un progetto – ha detto l’assessore regionale alla cultura Monica Barni – che punta sul presente e sul futuro, sulle nuove generazioni, sui giovani artisti e sulle periferie, sull’educazione, sul legame tra cultura, territorio e sviluppo perché l’arte contemporanea è anche uno strumento di sviluppo”. Un’opera strategica, secondo, l’assessore regionale: “Cinema, musica, teatro, danza, architettura e i vari ambiti della cultura si incontrano nell’arte contemporanea – ha infatti aggiunto Barni – E’ una commistione di generi che ci aiuta a raggiungere una comprensione globale della realtà e della complessità del presente. L’interdisciplinarietà ci rende più aperti e disponibili al confronto, ci offre ricchezza di prospettive. E oggi ne abbiamo molto bisogno. E’ per questo che attribuisco grande importanza al progetto del nuovo Pecci”.

Il nuovo Centro Pecci

Prende forma lentamente lo spirito del nuovo centro per l’arte contemporanea di Prato.

“La sua missione – ribadisce il Centro in una nota – sarà quella di indagare tutte le discipline della cultura contemporanea, toccando anche cinema, musica, perfoming arts, architettura, design, moda e letteratura, cercando al contempo di avvicinare il più possibile l’arte alla società. Punterà a una relazione dinamica con il suo pubblico, divenendo un luogo particolarmente attivo con il prolungamento dell’apertura alla sera, quando alle mostre si affiancano performance, concerti e proiezioni, ma anche conferenze, laboratori e corsi per adulti”.

“Sarà quindi un luogo non solo espositivo ma il più versatile e trasformabile possibile, basato sulla sperimentazione e la ricerca – si legge ancora nella nota – a questo scopo oltre a spazi espositivi più che raddoppiati, avrà a disposizione anche l’archivio e la biblioteca specializzata, che conta un patrimonio di oltre 50.000 volumi, il teatro all’aperto, un cinema/auditorium, uno spazio performativo all’interno delle gallerie, un bookshop, un ristorante, un pub/bistrot”.

“La fine del mondo”

Spunta pure qualche altro nome degli artisti presenti, e alcune indicazioni in più su come è stata concepita la mostra.

centro-pecci-fine-del-mondo-preview“La mostra inaugurale occuperà l’intera superficie espositiva del museo – spiega il Centro nella nota –  arricchita da un fitto programma di eventi collaterali e interventi multidisciplinari.  Si snoderà tra spazi che aprono a un senso di silenzio e tranquillità cosmica e ambienti più frenetici e caotici, con opere di artisti internazionali come quelle dell’artista svizzero Thomas Hirschhorn, del cubano Carlos Garaicoa, del cinese Qiu Zhijie o del brasiliano Henrique Oliveira. Mescolerà tutte le arti in un flusso continuo – prosegue –  grazie a interventi anche di architetti, musicisti, operatori teatrali come parte integrante del percorso espositivo.

“L’occasione della riapertura del Centro Pecci, al quale la Regione Toscana attribuisce il compito di coordinamento del contemporaneo in regione, darà anche l’opportunità di ospitare, nella città di Prato, una serie di eventi e mostre parallele – spiega la nota – Tra queste un’iniziativa con grandi opere prodotta dai galleristi toscani in uno spettacolare edificio di archeologia industriale, mostre dedicate ai giovani artisti, opere negli spazi pubblici, e i progetti del recente concorso per il Parco Centrale di Prato che vede la partecipazione di alcuni dei migliori architetti e paesaggisti mondiali”.

Il Journal

Interviste e approfondimenti per un sito “spaziale” tradotto anche in cinese.  “Lo strumento d’approfondimento all’interno del sito è il Journal, che ospita saggi, interviste, contributi di scrittori, filosofi, scienziati, teorici – spiegano dal Centro Pecci – tra cui lo scrittore Paco Ignacio Taibo II, il fisico e direttore della Scuola Normale Superiore di Fabio Beltram, Piergiorgio Odifreddi, Wlodek Goldkorn, che investigano tutte le complesse sfaccettature della contemporaneità”.

La Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana è lo strumento appena nato, istituito dal Comune di Prato e sostenuto dalla Regione Toscana, per gestire il Centro Pecci. Il programma del Grand Opening vede la partecipazione di tanti partner e sponsor, tra cui Terna e Chianti Banca.