Si chiama “Cintola ad alta velocità” (CAA) ed è il progetto con cui, primo in Toscana, il museo di Palazzo Pretorio permetterà agevolerà la fruizione delle proprie opere alle persone con disabilità cognitive (autismo, dislessia, disgrafia), a bambini normodotati in età prescolare o a bimbi stranieri che devono ancora approcciarsi alla lingua italiana e agli adulti con patologie che inibiscono la capacità di lettura e comprensione.

Dal prossimo 8 settembre, la sala dedicata alla Sacra Cintola di Palazzo Pretorio sarà visitabile anche attraverso nuovi strumenti per la comunicazione aumentativa alternativa (CAA) e per la lingua dei segni (LIS).

 

Le barriere in cui spesso s’imbattono i visitatori dei musei non sono solo architettoniche ma anche culturali e linguistiche. La sfida è stata quella di trasferire nei simboli utilizzati dalla comunicazione aumentativa alternativa (PCS) le didascalie dell’opera di Bernardo Daddi, collocata al primo piano del Museo: simboli e immagini per semplificare l’accessibilità della sala dedicata alla Sacra Cintola. I contenuti illustrati in CAA verranno  caricati sui mini iPad in dotazione per i visitatori.

“La parola chiave è accessibilità – spiega in una nota Erica Peron, responsabile organizzativo del progetto per CoopCulture – e non a caso il nostro progetto s’intitola “Cintola ad Alta Accessibilità”. In accordo con la direzione del Museo abbiamo voluto che la predella di Daddi fosse la prima opera a dotarsi di questi nuovi strumenti. Continueremo a proporre che le opere del Museo vengano tradotte in CAA ed eventualmente anche in LIS”. “Vogliamo che questi linguaggi escano dalle stanze della riabilitazione, entrino nelle scuole e nei musei” ha poi aggiunto la logopedista Sara Corsini (Usl Toscana Centro)  e socio di Isaac Italy, annunciando come nel 2017 si terrà proprio a Prato il congresso mondiale  dell’istituto internazionale che si occupa di comunicazione aumentativa alternativa.

“Per ampliare ulteriormente le possibilità comunicative sempre in un’ottica di didattica inclusiva – si legge ancora nella nota – viene data ai bambini non udenti la possibilità di accedere alla spiegazione della predella trecentesca nella lingua dei segni italiana grazie a un cortometraggio in LIS realizzato con il supporto tecnico del regista Corrado Deri e l’intervento di un interprete Ens (anche il video sarà disponibile sugli iPad del Museo).