La ventiduesima edizione di MetJazz sarà all’insegna del tributo a John Coltrane, nel cinquantesimo anniversario della sua morte. Dal 27 gennaio al 23 febbraio, la rassegna curata da Stefano Zenni porterà a Prato grandi nomi del jazz internazionale, concerti/spettacolo e mostre a tema.

Coltrane, si legge nella presentazione, è considerato uno “tra i più grandi improvvisatori della storia del jazz, un autentico “compositore istantaneo” che ha chiuso il periodo del bop e aperto quello del free-jazz: una ricognizione della sua eredità, ma senza spirito imitativo né di revival, e un focus particolare attorno al sassofono – strumento nato in Europa, giunto negli Stati Uniti via Messico e che, solo grazie al jazz, è diventato una voce fondamentale della musica contemporanea – saranno i temi portanti di tutti gli appuntamenti”.

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Il programma completo

Dal 27 gennaio al 23 febbraio – nel foyer del Metastasio
“diSEGNIdiJAZZ” di Marco Milanesi, una mostra/viaggio non convenzionale nell’universo delle sensazioni che i brani jazz riescono a suscitare con disegni ispirati a questa musica che incarna il ritmo della terra, ispira la vita quotidiana, accompagna emozioni e malinconie.

27 gennaio, Scuola di Musica Verdi, ore 21 – MetJazz Off
Con il concerto “88 tasti” di Coltrane, prodotto da MetJazz in collaborazione con la Scuola di Musica Verdi di Prato, Alessandro Galati, affermato già dagli anni 90 come uno dei protagonisti del piano jazz in Italia, esegue una sua personale rilettura della musica di Coltrane sul pianoforte, strumento sul quale a volte il sassofonista componeva.

29 gennaio, Museo del Tessuto, ore 11 – MetJazz Off
Nella conferenza del direttore Stefano Zenni “Meditations: John Coltrane 50 anni dopo” si ripercorre la breve ma intensa carriera di Coltrane esaltandone la ribollente energia creativa e la varietà della sua lucida visione musicale e spirituale.

30 gennaio, Metastasio, ore 21
L’inaugurazione è affidata a una produzione originale di MetJazz, un trio rhythm’n’blues (il sound con cui Coltrane è maturato), un personale tributo a Coltrane realizzato da Francesco Bearzatti che fa dialogare il suo sax tenore e il suo clarinetto con l’organo Hammond dell’eclettico Emmanuel Bex e la batteria di Jeff Ballard nel concerto Dear John (Open Letter to Coltrane).

2 febbraio, Metastasio, ore 21
In una serata improntata all’arte del duo, con un concerto in esclusiva per l’Italia realizzato in collaborazione con Musicus Concentus, David Murray, riconosciuto da ormai molti anni come il sax tenore più personale e trascinante della scena contemporanea, si confronta con la grande pianista giapponese Aki Takase, protagonista della scena sperimentale tedesca, con cui condivide uno spirito giocoso e eccentrico, tra rispetto della tradizione e sguardo divertito e appassionato oltre le convenzioni del jazz.

5 febbraio, Museo di Palazzo Pretorio, ore 17.30 e 18.30 – MetJazz Off
Il concerto/spettacolo “Anchise sulle spalle di Enea”, una coproduzione di MetJazz e del Museo di Palazzo Pretorio, si ispira alla scultura “Madre e figlio” di Jacques Lipchitz, per raccontare la drammatica attualità della guerra in Siria attraverso la suadente voce di Monica Demuru e il violoncello di Luca Tilli.

12 febbraio, Museo del Tessuto, ore 21 – MetJazz Off
Uno dei maggiori sax tenori della scena italiana, il livornese Dimitri Grechi Espinoza, dà voce alla sua urgenza religiosa e spirituale con Angel’s Blows, una performance di solo sax tenore realizzata in collaborazione con Museo del Tessuto e pensata come una sorta di meditazione musicale, in un tempo che oscilla tra la preghiera e la riflessione, in una dimensione di semplicità complessa che discende dalla lezione di Coltrane.

13 febbraio, Fabbricone, ore 21
Gesti e movimenti del sax offrono invece il tema per un doppio set che suggella l’incontro del sax di Dan Kinzelman con la danza del ballerino torinese Daniele Ninarello in Kudoku (una produzione ideata da Enrico Bettinello per Novara Jazz, poi presentata con successo anche alla Biennale Danza di Venezia), e con il contrabbasso di Joe Rehmer e la batteria di Stefano Tamborrino nel trio Hobby Horse.

23 febbraio, Teatro Politeama Pratese, ore 21
Francesco Cafiso, forse il sassofonista italiano più noto negli USA, guida La Banda, un avvolgente progetto sinfonico che affianca il suo sestetto – gli straordinari musicisti Giovanni Amato (tromba e flicorno), Humberto Amésquita (trombone), Mauro Schiavone (piano), Giuseppe Bassi (contrabbasso) e Silvio Morger (batteria) – con la Camerata Strumentale Città di Prato e propone un viaggio musicale avventuroso e appassionante tra i colori, i sapori, i paesaggi e i costumi siciliani, sotto la direzione di Valter Sivilotti.