Al Centro Pecci arriva la “Parata della fine”, una performance collettiva di Andreco a cura di Giada Pellicari organizzata per “martedì grasso”. E i pratesi sono tutti invitati a partecipare.

Martedì 28 dunque, il Centro Pecci chiama a raccolta

Si terrà martedì 28 febbraio al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato Parata della fine, il nuovo progetto di Andreco a cura di Giada Pellicari, pensato appositamente per il Centro in
occasione di Carnevale.

Si tratta di una performance collettiva sotto forma di corteo, che intende coinvolgere la comunità locale lungo un percorso nella zona attorno al Centro Pecci.

Come funziona la “Parata della fine”

Il pubblico è invitato a partecipare in maniera attiva vestendosi di nero e recandosi alle 16,30 al punto di partenza situato ai giardini di Piazzale Falcone Borsellino, Viale della Repubblica in corrispondenza della rotonda da cui partirà la camminata.

In questo luogo verranno distribuite una mappa per seguire l’itinerario e delle maschere fatte dall’artista per consentire a tutti di condividere l’esperienza.

“Parata della fine” intende dialogare con i temi della mostra “La fine del mondo” mediante “un’estetica pregna di immagini che ricordano grandi macigni, montagne ed elementi geologici della crosta terreste – si legge nella nota –  Grazie alla presenza di bandiere e maschere, la parata prenderà la forma simbolica di un rituale pagano in cui si renderà omaggio alla natura”.

“Parata della fine si riferisce all’”Era dell’Antropocene” anche detta Capitalocene, l’era geologica in cui viviamo – spiega Andreco nella nota – In questo periodo l’uomo, spinto da un sistema capitalistico, inquina e compromette l’ecosistema, fino alla sua stessa autodistruzione. Parata della fine delinea un possibile scenario di fine del mondo. Nella mia visione alcuni cittadini si uniscono in parata mossi dalla consapevolezza della fine e da un sentimento ecologista, andando al termine all’interno del Centro Pecci e inneggiando alla fine imminente. Portando i simboli della geologia ferita, rendono omaggio alla natura in forma di rituale, per cercare di risanare un rapporto ormai in crisi. Le persone compongono un cerchio e stringono un patto di sostenibilità. Il Centro Pecci – conclude – diviene il tempio sconsacrato scelto per questo piccolo rituale”.

In “Parata della fine” sono stati coinvolti anche alcuni percussionisti e sbandieratori dei Piccoli Alfieri di Prato. La partecipazione è gratuita. In caso di maltempo si raccomandano ombrelli neri.

Chi è Andreco

Andreco è nato a Roma nel 1978, vive tra Roma, Bologna e New York, è dottore di ricerca in Ingegneria Ambientale sulla gestione sostenibile delle risorse in differenti condizioni climatiche, ha condotto ricerche post dottorato sui benefici ambientali delle tecnologie verdi urbane in collaborazione con l’Università di Bologna e la Columbia University di New York.

“Da diversi anni Andreco compie una ricerca sulla relazione tra arte e natura, combinandoli insieme e dando vita a una pratica che si muove dall’arte pubblica all’installazione fino alla performance”, si legge nella nota.

“Il suo soggetto principale è il rapporto tra lo spazio urbano e il paesaggio naturale, sviluppato attraverso un linguaggio visivo ricco di simboli. Per Andreco le parate sono progetti partecipativi che si svolgono nello spazio pubblico – prosegue la presentazione – creati tramite una dimensione multidisciplinare in cui si mescolano elementi visivi, musica e movimenti performativi che, insieme, danno vita a una struttura dinamica e ritmata”.