Un appuntamento che unisce generazioni diverse di bambini. Sabato 22 aprile alla Città del Sole torna un evento che, nelle scorse edizioni, ha sempre riscosso molto successo, un evento trasversale capace di coinvolgere tantissime persone: è l’evento Brio, l’azienda svedese che da sempre produce treni e piste in legno, che mette a disposizione di tutti un plastico gigante dove centinaia di pezzi tra binari, gallerie e ponti saranno a disposizione dei partecipanti che, con la loro fantasia e creatività, costruiranno la loro pista.

I trenini sono da sempre un gioco che ha unito generazioni di bambini, che nell’immaginario sognavano di guidare questi grandi mezzi di metallo lucente, talmente lunghi, con tutti quei vagoni attaccati l’uno all’altro, che lo sguardo si perdeva all’infinito.

Qualcuno di quei bambini ce l’ha fatta, ha realizzato il suo sogno ed oggi guida un treno: intervistiamo Alessandro, macchinista di Firenze, conosciamo il suo lavoro e scopriamo insieme le curiosità di questo magico mondo che affascina da sempre i bambini di tutte le età.

Come si diventa un macchinista?
“Per diventare un macchinista occorre innanzitutto partecipare ad un concorso pubblico; una volta superato, si deve frequentare una scuola specialistica della durata di quattro mesi per apprendere tutti i regolamenti necessari. Dopo circa sei mesi di guida affiancata, occorre frequentare un’altra scuola di specializzazione dove si imparano i locomotori. Una volta raggiunta l’ultima fase si diventa un macchinista. Ma non è finita qui: durante la nostra carriera lavorativa ci sono frequenti corsi di aggiornamento in quanto i locomotori diventano sempre più moderni ed elettronici”.

Da dove viene la tua passione per i treni?
“La mia passione per i treni viene da molto lontano: mio padre era un macchinista e già fin da piccolo mi ha tramandato questa passione per il mondo dei treni. Pertanto posso dire che nella mia famiglia già da due generazioni siamo macchinisti. Ricordo che da piccolo, quando ancora era possibile salire con il macchinista in carrozza, mio padre mi faceva suonare la tromba ed a me piaceva tantissimo”.

Esistono dei luoghi dove i bambini possono vedere e conoscere meglio la realtà dei treni?
“Dovete sapere che in Italia, da nord a sud, ci sono diversi musei ferroviari, da poter visitare, capaci di affascinare grandi e piccini: a Trieste c’è il Museo ferroviario di Trieste Campo Marzio, che ospita modellini, fotografie ed indumenti del personale di servizio; all’esterno, sui binari, ci sono locomotive dell’800, locomotori, carrozze e tram d’epoca; a Roma, vicino alla stazione Ostiense, c’è il Parco museo ferroviario Roma Porta San Paolo: alcuni plastici e soprattutto varie carrozze ferroviarie e tramviarie d’epoca restaurate; in Piemonte, a Savigliano, c’è il Museo Ferroviario Piemontese: un grande plastico, locomotrici e carrozze d’epoca narrano la storia della regione d’Italia che più di ogni altra diede impulso nell’Ottocento allo sviluppo delle strade ferrate. Inoltre plastici ferroviari di grandi dimensioni sono allestiti in molte regioni d’Italia, compresa la Toscana: maggiori informazioni sono disponibili su internet in modo da organizzare una gita fuori porta”.

Spesso, alla stazione, in prossimità di un passaggio a livello o lungo una ferrovia, succede di vedere sfrecciare un treno davanti a noi a fortissima velocità: fino a che velocità può viaggiare un treno?
“Ogni treno ha la sua velocità in base alla tratta e alla corrispondenza con scambi ferroviari. Il treno Freccia Rossa è quello che raggiunge la massima velocità, toccando i 300 km/h”.

In cosa consiste il tuo lavoro?
“Il mio lavoro è principalmente quello di guidare il treno ma non solo: noi macchinisti dobbiamo cercare di risolvere, qualora si presentino, anche tutti quei problemi legati alla circolazione o legati al malfunzionamento dei locomotori, sia nelle componenti elettroniche che in quelle meccaniche”.

Come è strutturata la postazione di guida?
“La postazione di guida del macchinista è composta principalmente dalla leva per la regolazione della velocità e dalla leva, chiamata rubinetto, che occorre per fermare il treno e regolare la frenatura. E’ presente un monitor, che dà informazioni sulla linea e ci sono centinaia di spie che sono legate a vari avvisi, proprio come nelle automobili ma in numero molto superiore”.

Come si fa per frenare la velocità di un treno lanciato a 300 km/h?
“Per frenare un treno il macchinista deve iniziare a diminuire la velocità molto presto: pensate che per frenare un treno che viaggia a 300 km/h occorrono circa 4 km”.

Come ti vesti quando vai a lavoro?
“Il macchinista ha una divisa ufficiale composta da pantalone, giacca e cravatta. Il capo treno ha anche il berretto di colore blu”.

Quante persone trasporta ogni giorno un treno?
“Su un treno ogni giorno salgono e scendono tante persone, pensate che su un singolo treno possono sedere anche 300 persone per viaggio. Chissà se la prossima volta che ci salirete non ci sia proprio io a guidarlo”.

Ci racconti qualcosa di curioso che ti è successo facendo il tuo lavoro?
“Viaggiando in campagna od in montagna, mi è capitato di frequente di vedere diverse razze di animali che corrono lungo la ferrovia come cerbiatti, leprotti e caprioli: uno spettacolo meraviglioso”.

Sabato 22 Aprile
Laboratorio con i trenini BRIO
Evento gratuito ad entrata libera: orario 10 – 12,.30 – 16,30 – 19