Giulia Perelli in scena - Foto di Guido Mencari

Arriva a Prato, in prima nazionale al Metastasio dal 27 al 30 aprile, “Democracy in America”, uno spettacolo liberamente ispirato all’opera di Alexis de Tocqueville con testi di Claudia e Romeo Castellucci, con regia, scene, luci, costumi di Romeo Castellucci e musica di Scott Gibbons (feriali ore 20,45, sabato ore 19,30, domenica ore 16,30 – biglietti da 7 a 17 euro).

“Quando il giovane aristocratico francese Alexis de Tocqueville rientra da un lungo viaggio di studio negli Stati Uniti d’America  – si legge nella nota – compone un saggio in due tomi sul neonato sistema politico americano. In un’opera che diverrà uno dei testi fondamentali per la cultura politica dell’Occidente contemporaneo, Tocqueville descrive il nuovo modello di democrazia rappresentativa rintracciandone l’origine negli usi, nei costumi, nelle idee, nella coscienza collettiva delle colonie della vecchia Europa, ormai affrancate verso un futuro di rifondazione e libertà”.

“Questo spettacolo non è politico – spiega Romeo Castellucci –. Questo spettacolo non è una riflessione sulla politica quanto, semmai, una sua conclusione. Nel 1835 per la prima volta un europeo distoglie lo sguardo dal modello di Atene. Alexis de Tocqueville assiste alla nascita degli Stati Uniti d’America nel momento della genesi di una nuova Democrazia dal seme dei principi puritani e dell’eguaglianza degli individui. In essa tramonta l’esperienza della Tragedia come forma di coscienza e conoscenza politica dell’essere – aggiunge – Il grande laboratorio artificiale della negligenza dell’essere – la Tragedia – era stato archiviato per sempre; archiviato l’esperimento vitale e antibiotico insito alla democrazia ateniese di trovarsi, nella breve durata di uno spettacolo sugli spalti del Teatro di Dioniso, fuori dalla democrazia stessa, per ascoltare, ancora e ancora, la disfunzione esistenziale, il lamento della vittima espiatoria, che nessuna politica è in grado – ancora – di salvare. Più nessun sacrificio, ma ancora nessuna politica. Più nessun Dio, ma ancora nessuna città dell’uomo. Cacciato il Capro Espiatorio, il coltello ci cade dalle mani, il cielo è vuoto, nuovo, azzurro, freddo. Rimane il cerimoniale vuoto che celebra la grandezza di questa perdita”.

Foto Guido Mencari

Credits

regia, scene, luci, costumi di Romeo Castellucci
testi di Claudia Castellucci e Romeo Castellucci
musica Scott Gibbons
con Olivia Corsini, Giulia Perelli,  Gloria Dorliguzzo, Evelin Facchini, Stefania Tansini, Sophia Danae Vorvila
e con Irene Bini, Sara Bolici, Mariagiulia Da Riva,  Laura Ghelli, Virginia Gradi, Giuditta Macaluso,  Sara Manzan, Sara Nesti, Cristina Poli,  Elisa Romagnani, Irene Saccenti, Fabiola Zecovin.

Coreografie liberamente ispirate alle tradizioni folkloriche di Albania, Grecia, Botswana, Inghilterra, Ungheria, Sardegna. E con interventi coreografici di Evelin Facchini, Gloria Dorliguzzo, Stefania Tansini, Sophia Danae Vorvila.