Barro - Foto di Louise Vas

Barro è il nome d’arte di Felipe Barros, cantautore brasiliano che lo scorso ottobre ha dato alle stampe “Miocardio” (Abuzzsupreme), il suo primo album solista, e che per promuoverlo è sbarcato in Italia con il tour “Restiamo Così”,  che nei giorni scorsi lo ha portato a Firenze, Cremona, Milano e che lo vedrà sulle reti Radio Rai nei prossimi giorni.

Barro ha un legame molto stretto con l’Italia e in particolar modo con la Toscana, come spiega lui stesso in questo video in anteprima su Pratosfera girato negli spazi di Zappa! a Prato.

“Miocardio” vuole essere una sintesi del lavoro e delle esperienze artistiche avute da Barro nella scena musicale della sua città, Recife”, si legge nella nota di presentazione. “Già il nome d’arte che si è scelto, che in portoghese Barro significa argilla, ci comunica la volontà di riferirsi alla natura e alla vita come qualcosa di primario ed essenziale – prosegue la nota – ma è la scelta del titolo del suo album che l’artista brasiliano vuole indicarci come la vita e l’arte comminino insieme spinti dall’ispirazione e dalla forza del muscolo cardiaco, il Miocardio”.

 “Miocardio” è un disco in cui convivono arragiamenti e ritmi differenti tra loro, così come sono differenti le lingue con cui è cantato: portoghese, inglese, francese, spagnolo e italiano nei duetti che vedono Barro insieme a Juçara Marçal (Metá Metá), Catalina García (Monsieur Periné), Lisa Moore (Blood and Glass) e a Serena Altavilla (Solki, Calibro 35), con la quale Barro dà vita ad una versione alternativa del brano di apertura “Vai”. Un brano simbolico, che invita chi suona e chi ascolta a provare nuove strade.  La stessa canzone torna in chiusura di album in una versione in portoghese e italiano, “una versione – si legge nella nota – che rende omaggio ai duetti che negli anni ’70 hanno spesso visto insieme artisti italiani e brasiliani”.

L’artwork di “Miocardio” (in anteprima) è del designer Laurindo Feliciano.