La carovana parte dal quartiere Marconi di Roma scortata verso l’aeroporto di Roma Fiumicino da Thiago, un fido compagno d’avventure e amico di vecchia data che viene dal Brasile.
Poco prima infatti, Thiago ci aveva invitato a pranzo a casa sua dove erano presenti sua moglie in dolce attesa e i rispettivi genitori della coppia.
Thiago ci ricorda subito a tutti che, pur venendo dal Brasile, è un maestro dell’aglio olio e peperoncino, e ci delizia tutti con questo piatto apparentemente semplice ma cucinato in maniera magistrale.

Dopo questa bella mangiata raggiungiamo l’aeroporto di Roma Fiumicino e, dopo tutte le burocrazie del caso e una suonata di pianoforte, montiamo sull’aereo che ha un ritardo di 1 ora e 30. Direzione Dusseldorf, dove facciamo il primo scalo.
Scesi dall’aereo veniamo colti dalla brillantissima intuizione di raggiungere il Bed and Breakfast a piedi; ci ripensiamo, e dopo 45 minuti di girovagare nei pressi dell’aeroporto montiamo sul Taxi fiammante di Joseph.
Raggiungiamo il b&b e con grande stupore, per non dire giramento di palle, (e svariate mail in cui comunicavamo il ritardo del volo) lo troviamo chiuso. Zero cenni di vita dal citofono, zero anche dal telefono, zero mail. Tutti spariti nel nulla. Fortunatamente non l’avevamo pagato in anticipo.
Non demordiamo e ci lanciamo dentro un pub nelle vicinanze, convinti che davanti a una bella birra sicuramente tutto si sarebbe risolto.

Dopo aver scoperto che a Dusseldorf le birre medie costano 2 euro e 40, facciamo amicizia con dei ragazzi e con il proprietario del pub e, nel giro di 10 minuti troviamo un economicissimo e scassatissimo albergo vicino al centro città, dal quale stiamo scrivendo questo diario.

Da questa prima scomodissima giornata abbiamo subito imparato che: anche i brasiliani cucinano una aglio olio e peperoncino da urlo, che quando fai le prenotazioni su Booking per Dusseldorf devi stare attento, che in un pub sicuramente si risolvono molti problemi e che i tedeschi di Dusseldorf sono molto simpatici.