Dopo Turandot e Madama Butterfly si conclude la trilogia che il collettivo artistico ha dedicato alla riscrittura di alcune opere di Giacomo Puccini per il pubblico dell’infanzia.

“I Love You TOSCA” è uno spettacolo per bambini dai 7 anni d’età e per adulti al debutto assoluto al Teatro Fabbricone di Prato sabato 21 e domenica 22 aprile alle ore 17 (repliche per le scuole nei giorni 18, 19, 20, 23 e 24 aprile alle ore 10).

“Come per le opere precedenti – si legge nella presentazione -, riadattare questa Tosca rinnova la sfida di aprirla ad un pubblico infantile senza banalizzare la potenza del linguaggio operistico e del recitar cantando; non sottrarsi alla grandezza dell’impianto del Gran Teatro Italiano ma rinnovarlo nelle forme visive dei linguaggi contemporanei, per un pubblico di giovanissimi”.

L’ultimo, denso attraversamento del modo poetico pucciniano vede in scena lo stesso Marco Mazzoni insieme a Yanmei Yang: “Per questo nuovo allestimento restano intatte le condizioni di partenza delle altre opere, dove ad agire tutta l’azione del dramma sono due figure: la protagonista femminile, che porta con sé la potenza del recitar cantando che diventa attrazione e fascinazione indelebile nella esperienza infantile e un performer, che accoglie simultaneamente tutti gli altri personaggi nel vortice del molteplice ‘poter essere’, in diretta connessione con la miracolosa forza della fantasia creatrice dell’infanzia”.

Aggiungono gli artisti: “Le trasformazioni dei personaggi a contrasto con la loro sanguigna e cruda realtà diventano un vero e proprio atto di magia. Un mantello cela e svela i personaggi, li trasforma e li rende presenti come solo il gioco serio di ogni bambino conosce. Lo spettacolo si sviluppa nel tentativo di non celare nessun avvenimento, per quanto scabroso possa essere, al fine di trasformarlo in esperienza del teatro, luogo in cui le emozioni si amplificano di pari passo con il livello di finzione”.

“I Love You TOSCA” è uno spettacolo per bambini e adulti: non una semplice riduzione del capolavoro di Giacomo Puccini ma una sua rigorosa riscrittura, che intende rinnovare un linguaggio consolidato, ma a volte percepito come inaccessibile, restituendogli le originarie capacità comunicative ed emozionali. Riscoprendole vive e potenti.