Dalla sua tanto amata e cantata Livorno arriva in città Bobo Rondelli. Venerdì sera tornerà in concerto al Politeama Pratese, uno dei cantautori più apprezzati dal pubblico. Farà una pausa dallo studio di registrazione, dove sta portando a termine il suo nuovo lavoro e sarà in città per riproporre il suo repertorio che spazia per oltre 20 anni di musica: dal successo ricevuto con gli Ottavo Padiglione, alla carriera da solista.
Lo abbiamo intervistato e gli abbiamo chiesto di indicarci cinque canzoni che hanno segnato la sua formazione musicale e di commentarle: le scelte sembrerebbero le più lontane tra di loro (tra Celentano e Lou Reed, per esempio, di strada ce n’è), ma  chi conosce la musica di Rondelli, sa che questi brani da lui scelti si possono ricercare e trovare tutte all’interno delle melodie delle sue canzoni, sempre dipinte di tanti colori e unite dalla voglia di cantare la vita, in tutti i suoi aspetti.

1. Adriano Celentano – Il ragazzo della via Gluck (1966)
“La canzone dell’infanzia: Il ragazzo della Via Gluck di Adriano Celentano. Mi è sempre piaciuta l’immagine della “gente tranquilla che lavorava”: è la sintesi di una civiltà che sfortunatamente non c’è più ormai”

2. Rolling Stones – Route 66 (da “Rolling Stones”, 1964)
“Arrivano i 15 anni, arriva l’inquietudine e la poca voglia di andare a letto presto e ti compri il primo disco dei Rolling Stones. Il pezzo è “Route 66″: è da lì che è partito il viaggio. E’ un brano non scritto da loro, ma soltanto reinterpretato, e per me esprimeva la voglia di far festa ma anche quel disagio che si ha in testa a quell’età”

3. Lou Reed – Rock ‘n’ roll (da “Rock n roll animal”, 1974)
“Mi è sempre piaciuta molto “Rock ‘n roll” di Lou Reed, è un manifesto per me. Parla di una bambina di nome Jenny che viene cambiata da una canzone rock, come noi a quell’età”

4. Beatles – Julia (da “White Album”, 1968)
“Poi mi piacciono canzoni bellissime come “Julia” dei Beatles perché poeticamente e musicalmente è anche, se vuoi, inspiegabile come genere musicale: sembra un po’ bossa, un po’ un brano orientale. Una melodia particolare, un bridge scritto da Lennon bellissimo, non scontato”



5. Piero Ciampi – 40 soldati, 40 sorelle  (da “Piero Ciampi”, 1971)
“Un’altra italiana: 40 soldati 40 sorelle di Piero Ciampi. Parla dell’amore universale: di alcune suore che lasciano le vesti, i soldati lasciano i fucili e se ne vanno assieme per i boschi, incontro all’amore. Che possa essere spunto per chi non conosce ancora la discografia di questo poeta immenso che è Piero Ciampi”