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1. Da mercoledì 22 maggio ore 19.35 a venerdì 24 maggio ore 13.23, è per noi un unico giorno di 41 ore che comincia al gate 5 del Galilei di Pisa e si chiude in carrer de Rogent a Barcellona, quartiere Clot. (Con noi Davide Cristiani, fonico cuoco amico solutore di problemi. E’ lui, con noi, nella foto qua sotto!) Nel mezzo ci troviamo a suonare nel contesto più fuori-scala che la nostra vicenda di suonatori abbia generato nei nostri anni di rimuginio nell’underground. Prima del nostro concerto al Parc del Forum, poche centinaia di centimetri dal pelo dell’acqua, un pappagallo spaesato fuggito da chissa’ dove si appollaia sulla chitarra della Serena.

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2. Il secondo giorno è come il secondo disco. Lo interpretiamo da turisti del festival: oggi no suonare, sì capire come si fa a fare gli spettatori ubiqui. Assistiamo a concerti integrali o parziali di Mulatu Astatke, Daniel Johnston, Breeders, Christopher Owens, Doldrums, Blur, Swans, Goat. Questo festival è come avere dodici schede del browser aperte. Nello stesso momento nel raggio di un chilometro ci sono il gruppo della tua adolescenza che ti sta regalando la canzone-simbolo della tua crescita, la band del momento che sta mietendo successi sul palco di Pitchfork, una compagine leggendaria alle prese con una jam esoterica irripetibile, e te che non più di due ore fa hai assistito a un concerto indimenticabile che ora mi sfugge. Ti verrebbe anche di provare la ruota panoramica.

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3. Difficile parlare di Catalunya quando sei di nuovo in Tuscanya. Si può dire senza paura però che sentirsi un pochino un elemento del Primavera Sound ci abbevera di ormoni e neurotrasmettitori. Per la prima volta hai suonato un vero matinée in un parco, hai visto dei vegliardi che danzavano a sentimento una domenica nel Poblenou. Per la seconda o terza volta Nick Cave ti ha spettinato, t’ha fatto crescere di dieci anni. Per quattro volte riusciamo a compattare armi e bagagli entro un parallelepipedo di misure 55x40x20cm e siamo nuovamente nelle stanze che sappiamo, ma c’è ancora parecchio da suonare e da imparare nei mesi che verranno. Anzi!