Un convegno sui rischi che i minorenni corrono in rete. Tra cyber bullismo, sexting e pedofilia.  Si chiama “Innocenza in rete” e vedrà coinvolti, domani sera alle 21 nel palazzo della Provincia (sala Biagi), la polizia postale di Firenze e il criminologo pratese Francesco Brizzi, che aprirà la serata con una relazione nata dall’analisi di due social network (Facebook e Habbo) in cui racconterà  anche come è stato adescato da un pedofilo di 35 anni mentre si fingeva una ragazza di 14 anni.

“Il mio intervento parte dai dati allarmanti pubblicati dal Telefono Azzurro sul rapporto annuale (2012) sull’infanzia e adolescenza – comincia Brizzi –  In questo rapporto si evidenziano cifre sconcertanti, ad esempio, come il 23% degli adolescenti ammette di passare dalle 2 alle 4 ore in internet giornalmente, il 47% dichiara che qualche volta fa fatica a staccarsi da internet anche se si è riproposto di smettere (dipendenza da web), il 22,5% dei ragazzi tra i 12 e i 15 anni racconta di aver ricevuto immagini sessualmente esplicite (spesso da sconosciuti o conoscenti) e di averle scambiate con coetanei, il 43% di questi ultimi dichiara che non ci vede niente di male nel praticare il Sexting”.

Il sexting, per chi non sapesse cosa sia, è una pratica in grande diffusione che consiste nell’inviare tramite cellulare o altri strumenti tecnologici immagini e contenuti espliciti dal punto di vista sessuale. Anche a Prato se ne è registrato un caso, finito poi su tutti i giornali.

Facebook – dice Brizzi –  è un social network in cui facilmente si possono reperire foto ambigue di minorenni anche di età tra gli 11 e i 14 anni, e ancora più facilmente si possono trovare richieste di contatti privati da parte di maggiorenni verso questi ragazzini. Habbo è invece è un social interattivo che per lo meno al 50% è frequentato da minorenni – prosegue – in questo caso documenterò un adescamento da parte di un pedofilo (35 anni) nei miei confronti mentre mi spacciavo per una ragazzina appena 14enne. Il tutto è successo dopo 15 min che mi ero collegato. La relazione continuerà spiegando quali sono le caratteristiche e le dinamiche dei pedofili, quali sono, secondo il mio parere, alcune delle cause che portano i minori ad avere atteggiamenti sessualmente espliciti (giocattoli, programmi televisivi modelli altamente criticabili ma costantemente proposti etc.) e il potenziale rischio della nascita di un fenomeno catalogabile come “pedofilia occasionale“.

“La polizia postale parlerà invece di Deep Internet, di tecniche di indagine contro la pedofilia online – conclude – di come il cyber bullismo possa intrecciarsi con gli atteggiamenti ambigui dei minori su internet e delle loro iniziative educative per sensibilizzare i minori ad un uso più accorto del web”.

Il convegno è stato organizzato dal comitato “Liberi Sognatori”.

Guarda la locandina del convegno.