Vuoi suonare “Get Lucky” ma non riesci a trovare sul web gli accordi giusti e non riesci proprio a trovarli ad orecchio? Da qualche mese c’è uno strumentino che potrebbe tornarti utile: Chordify.
Cerchi la canzone su Youtube, copi l’url, lo incolli sul sito www.chordify.net e in pochi attimi avrai tutti gli accordi. Facile no? L’unica accortezza da avere è che bisogna imparare gli accordi nella forma anglosassone: dove A sta per La, B per il Si, etc.

Questo sogno per tutti i musicisti dilettanti e chitarristi da falò nasce nei Paesi Bassi nel 2013, come evoluzione della tesi di Bas de Haas presso il dipartimento d’informatica dell’università di Utrecht. Assieme all’amico  Tijmen Ruizendaal, de Haas ha sviluppato un algoritmo che spezzetta le frequenze sonore in piccolissimi frammenti, li analizza e “indovina” la presenza di un accordo.

“Per le canzoni pop siamo intorno al 90%”, spiega Ruizendaal al sito Mid Day, ammettendo che “man mano che la struttura armonica diventa più complicata, aumentano gli errori. Inoltre, per ora il sistema riesce a riconoscere solo gli accordi maggiori e minori: niente settime, settime minori o diminuite. Con la prossima versione dell’algoritmo dovremmo aggiungere le settime”.

Il sito è rapidissimo, ci mette pochi secondi ad analizzare il brano selezionato. Qualche volta sbaglia, ma basta avere un minimo di allenamento, per trovare l’accordo giusto. Insomma: se proprio non ci azzecca sempre, concede però un’idea della linea armonica del brano.

Non solo Youtube. Chordify è compatibile anche con brani caricati su SoundCloud e in questi giorni stanno ottimizzato un app integrata al servizio in streaming Deezer. Inoltre (se ancora non vi basta) è possibile caricare sul sito i propri mp3 (un massimo di 3 in versione free).

La versione premium. Con sei euro al mese, in più alle cose già dette, Chordify consente la possibilità di fare analizzare 100 mp3 (anziché solo 3), modificare la velocità del brano e tonalità degli accordi e scaricare pdf e midi delle progressioni.