Secondo giorno di primavera ha già dato frutti. In piazza duomo a Prato, oggi, sabato 22 marzo, spunta questo gazebo qui. Incuriosito, lo confesso, mi sono avvicinato ed ho chiesto informazioni:  si tratta del primo gazebo in tutta Italia della “Etero Pride” prima associazione italiana (quando si dice la fortuna che abbiamo noi pratesi) per rappresentare e sostenere l’eterosessualità e i diritti di questi ultimi, organizzando incontri e convegni.

Il ragazzo alto con la lunga coda di cavallo mi ha parlato di tutto quello che questa nuova realtà tutta italiana vorrebbe fare e inventarsi: “Siamo un contenitore vuoto, saranno i nostri associati a riempirlo”. Mi è sembrato molto convinto quando mi ha detto che presto questa associazione si espanderà a livello mondiale. Mi ha anche confessato che se su Google cerchi “Etero Pride” spunta il loro sito in prima pagina, al terzo posto. Ho verificato, aveva ragione: quindi è gente di cui ci si può fidare.

In quell’istante un po’ di emozione: mi è stato consegnato il primo volantino al mondo che pubblicizza l’associazione “Etero Pride”. Cose da raccontare ai figli o ai nipoti, molto probabilmente.

Tornato a casa, sono andato sul loro sito www.eteropride.org, per scoprire chi abbiamo l’onore di ospitare per la prima volta in Italia e, nella sezione “Chi siamo”, compare questo testo, di cui vi copio un piccolo accenno.

Etero Pride è una costituenda associazione che vuole, semplicemente, colmare un vuoto affrontando gli argomenti “genere” e “orientamento sessuale”.

La nascita del Gay Pride è stato un evento che ha creato uno spazio, un momento di dibattito dentro e fuori le Istituzioni. Si può quindi dire che l’omosessualità sia stata ampiamente e costantemente affrontata, mentre non si può dire altrettanto con l’eterosessualità. Quest’ultima è infatti percepita come ovvia, scontata, quasi in secondo piano. Tutto questo è sbagliato. Anzi, sbagliatissimo. Le questioni che ruotano attorno all’eterosessualità sono numerose, assolutamente in divenire e in continua mutazione.

Quello che un tempo era una minoranza silenziosa (rappresentata da gay, lesbo, trans,…), oggi con intelligenza e spirito di iniziativa riesce in modo divertente e provocatorio a poter argomentare e dibattere le proprie legittime rivendicazioni.

Gli eterosessuali, che da stime ufficiali dovrebbero essere più o meno il 92,5% della popolazione mondiale, vengono dati per scontati da parte dei media e delle Istituzioni, pensando che loro non abbiano problemi o esigenze.
Assolutamente falso. Per capire quanto ciò non sia veritiero basta osservare, dal’900 ad oggi, i profondi cambiamenti che hanno caratterizzato la società, la famiglia e la coppia.

 

Un’ultima cosa: per chi non riuscisse ad andare a conoscere questa realtà oggi pomeriggio, torneranno sempre in piazza Duomo il prossimo 30 marzo.