Nota EnelPrato, 12 giugno 2014 – Questo pomeriggio, poco prima delle ore 17:00, nel centro di Prato, si sono verificati alcuni sbalzi di tensione e aperture della linea elettrica, dovuti a sovraccarichi e a un probabile eccesso di prelievo da verificare. Il fenomeno ha causato quattro disalimentazioni brevi, della durata massima di 3 minuti ciascuna, in poche vie del centro storico. Il Centro Operativo Enel, che ha effettuato delle manovre in telecomando per verificare i carichi sulla rete elettrica, continua comunque a monitorare la situazione e a controllare lo stato del sistema elettrico, anche in virtù dei prelievi dei privati.

Alla fine, cioè al quarto black out che lasciava la sala consiliare in un’ombra asfissiante, si sono arresi quasi tutti, compresi i giornalisti presenti, scappati a fumarsi una sigaretta o più semplicemente accasciatisi dove potevano usando i taccuini come ventagli. Avevano già assistito all’elezione del nuovo presidente del consiglio comunale (Ilaria Santi, la prima donna a guidare il consiglio comunale a Prato: “Stateci vicini – ha chiesto ai cittadini presenti in aula – perché noi siamo una vostra espressione e abbiamo bisogno di voi, così come invito i consiglieri a girare la città e a parlare con le persone) e avevano appena cominciato ad ascoltare il sindaco Matteo Biffoni e il suo primo discorso ufficiale di fronte al nuovo consiglio e alla città.

Un discorso sentito, condito dal ringraziamento al padre Daniele per avergli infuso la passione per la politica, dichiarazione seguita da un lunghissimo applauso, dalla confessione di “un’emozione speciale, mai provata” e da alcuni concetti chiave come, per esempio, l'”ossessione con cui perseguiremo il sostegno alle imprese“, la visione di “un Comune come amico che risolve problemi e fornisce risposte in tempi certi“, la rassicurazione che le zone del Serraglio e di via Pier Cironi “non potranno rimanere come sono. E dopo aver allontanato la causa del degrado, verrà sostituito con negozi e altre attività“.

Senza dimenticare, tra le altre cose, la scuola come “luogo di inclusione e di formazione continua”, la riqualificazione  energetica come strumento per fare di Prato un distretto dell’energia, l'”obbiettivo di abituare la popolazione all’uso del trasporto pubblico” fino ad arriva alla cultura, al marketing territoriale e alla volontà di realizzare “un festival per Prato al pari di quelli che vengono organizzati in altre città, un grande evento che qualifichi e caratterizzi la città“. E la promessa: “cercherò d’essere il sindaco di tutta la città”.

Il consiglio aveva cominciato a riunirsi lentamente tra baci, abbracci e strette di mano. I vecchi consiglieri che si ritrovavano, i nuovi che si presentavano, gli assessori che per la prima volta occupavano i propri posti. Un clima sereno, condito giusto da un puntina di commozione. Impassibili, quasi pietrificati dal caldo e in molte occasioni a mani giunte, i due assessori Barberis e Alessi, furba l’assessore all’istruzione Ciambellotti col suo ventaglio, impeccabile Mangani (che alla fine ha ceduto togliendosi la giacca), stoici, stoicissimi invece Squittieri, Biancalani, Faggi, Toccafondi e Faltoni, che almeno all’apparenza hanno resistito all’afa senza batter ciglio. 

A tenere banco, in coda al consiglio e non solo, l’ex sindaco Roberto Cenni, che dopo cinque anni di impeccabile giacca e cravatta in barba a qualsiasi condizione climatica, è arrivato al suo primo consiglio comunale da capogruppo all’opposizione vestito come al solito per poi subito dismettere la giacca e sfoggiare una camicia bianca a manica corta sotto gli occhiali rossi. Cenni, dopo l’intervento di Biffoni, ha preso la parola per augurare buon lavoro alla nuova giunta. E dopo il giro dei saluti dei capogruppo, tutta la sala ha potuto uscire in cerca di refrigerio.

Foto: Mirko Lisella