La misura cosiddetta “Linea 6” è un bando interprovinciale che fa parte del pacchetto di misure a sostegno dei soggetti colpiti dalla crisi industriale del distretto di Prato e finanziato dai 25 milioni messi a disposizione dal Governo con la convenzione sottoscritta dal Ministero del Lavoro, dalla Regione, dalla Provincia e dal Comune. L’intento era finanziare 85 percorsi lavorativi per altrettanti disoccupati di Prato, Montemurlo, Vaiano, Cantagallo, Vernio, Poggio a Caiano, Carmignano, Calenzano, Campi Bisenzio, Agliana, Quarrata e Montale, per un totale di 1,5 milioni di euro. Degli 85 percorsi lavorativi, sessanta spettavano ai pratesi.

Pubblicato il 25 novembre 2013, il bando è rimasto aperto fino al 13 dicembre incamerando la bellezza di 2000 richieste. La prospettiva, secondo quanto aveva dichiarato la vice presidente della Provincia, Ambra Giorgi, riferendosi ai posti destinati ai pratesi, era di un assegno mensile di 1700 euro lordi per dieci mesi da guadagnarsi lavorando sia all’interno degli uffici pubblici del Tribunale e della Procura – dove erano stati messi a disposizione 10 posti – sia in progetti di riqualificazione urbana o rurale dell’Asm (che avrebbe dovuto impiegare gli altri 50 lavoratori nella manutenzione dei giardini, nel riordino degli archivi, nella vigilanza agli impianti sportivi, nei centri sociali, nelle scuole o nel recupero di lavori arretrati di tipo amministrativo). “Da metà gennaio gli ammessi potranno iniziare a lavorare – aveva dichiarato al Tirreno la vice presidente – dopo che questi saranno stati giudicati idonei per l’attività che andranno a svolgere».

E invece, non solo siamo a giugno e nessuno dei 50 aggiudicati all’Asm ha ancora iniziato a lavorare, ma anche chi ha saputo superare – oltre alla scrematura iniziale – i vari colloqui, piazzandosi 21° nella gradautoria definitiva interprovinciale e 14° nella graduatoria pratese, è stato lasciato a casa. E’ il caso di Vincenzo De Caro che, disoccupato dal 2008, ha visto svanire la possibilità di un lavoro serio e retribuito perché… senza patente. Eppure, nessuna delle voci del bando regionale fa riferimento a quel requisito. Pratosfera ha raccolto in un video la denuncia di De Caro e la sua grande voglia di giustizia e dignità.