Neymar c’è.

Una doppietta della stella più attesa di questi mondiali ha steso un Camerun ormai eliminato, la cui illusione di tener testa per l’orgoglio ad una Seleçao che continua a vincere ma a non piacere al suo pubblico, è durata una decina di minuti. Al pareggio insperato dell’emozionatissimo Matip, che faceva presagire un miracolo last minute di quella che una volta era la squadra dei Leoni d’Africa, ha fatto seguito dopo il raddoppio dello stesso Neymar e le reti di un Fred (pasticcione come il più famoso Flinstone) e Fernandinho.

Dopo il mezzo passo falso col Messico, i verdeoro tornano a vincere e a macinare goal, ma la sensazione è che la squadra di Scolari sia troppo legata ai colpi da campione del suo fuoriclasse. Il bel gioco, che per i tifosi brasiliani conta (quasi) più del risultato, ancora latita.

Sugli scudi invece il Messico che stacca il biglietto degli ottavi, regolando con un perentorio 3 a 1 la più quotata Croazia che torna a casa con rammarico, ma anche con merito.

Chi invece va avanti come un rullo compressore è l’Olanda che, pur priva dello squalificato Van Persie, regola un Cile, dal canto suo privo del malconcio Vidal, per due a zero.

I sudamericani centrano comunque il secondo posto che vale la qualificazione agli ottavi, dove affronteranno il Brasile, per un derby che preannuncia scintille, con i padroni di casa nettamente favoriti. In fondo i cileni l’impresa l’hanno già compiuta, in un girone in cui parevano esser destinati a fare da sparring partner, umiliando i campioni del mondo in carica e qualificandosi ai danni della stessa Spagna che, ieri sera, ha lottato per l’orgoglio vincendo per 3 a 0 con una brillante ma ancora acerba Australia, in una partita decisamente brutta, al di là del risultato, che passerà alla storia come l’ultima di David Villa con la maglia della nazionale. Il centravanti più prolifico di tutti i tempi con la Nazionale Spagnola, 59 reti in 97 partite, si è infatti congedato tra le lacrime e un bacio alla maglia, dai suoi tifosi, dopo l’ultima magia regalata: un goal di tacco, dopo vari tentativi. Ultima di Villa e prima di Reina, al suo terzo mondiale il portiere in procinto di lasciare Napoli per mancanza di pecunia, facendo ritorno a Liverpool e da lì chissà per dove, ha debuttato dal primo minuto al posto del contestatissimo Iker Casillas, tenuto in panchina, vuoi per dare un riconoscimento al secondo portiere, vuoi per tenerlo al riparo dalle feroci critiche subite.

Ma ora tutti questi bei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. E’ già tempo di prepararsi alla madre di tutte le partite: Italia – Uruguay, oggi alle 18.00, sperando che non sia già tempo di morire…

Le indiscrezioni della vigilia paiono confermate, dopo l’orrenda prestazione col Costarica, il ct Prandelli pare rinsavito: l’Italia scenderà con la più collaudata la difesa a tre juventina (Chiellini compreso) e il capocannoniere del campionato Immobile farà coppia con Balotelli.

Ma che ve lo diciamo a fare…