Riconvertire lo stabile industriale del Fabbricone e trasformarlo in una “cittadella del teatro” che si affaccia sul centro storico della città. E’ l’idea che stanno pianificando il teatro Metastasio assieme alla compagnia Tpo, residente negli spazi del Fabbrichino, in collaborazione con l’architetto Angelo Formichella.

“Il primo punto è l’entrata agli spazi del teatro Fabbricone così come la conosciamo – spiega l’architetto Formichella – un accesso troppo spesso farraginoso. Abbiamo iniziato a guardare il comparto da un’altra ottica, ovvero da dietro. La nuova entrata sarà spostata dalla parte dell’ex Publiacqua, così da permettere innanzitutto di avere un ampio parcheggio di fronte all’ingresso della cittadella e un accesso più facilitato al teatro”. L’entrata del teatro sarà rivolta, quindi, verso piazza del Mercato Nuovo ed il centro storico: “vogliamo creare un’ideale percorso ciclo-pedonale da percorre in pochi minuti il Teatro Metastasio col Fabbricone. Un percorso che daremo in mano ad alcuni designer per creare installazioni e segnaletica accattivanti per invogliare la gente a percorrerlo ed arrivare a teatro”.

La cittadella del teatro sarà così composta, nel progetto del Met: l’entrata dalla parte dell’ex Publiacqua, come già detto; entrando sulla sinistra ci sarà il giardino realizzato dalla compagnia Tpo, che si prospetta essere, oltre a spazio per i laboratori della compagnia, anche vero e proprio palcoscenico per rassegne estive. Continuando sulla sinistra il Fabbrichino e sulla destra il Fabbricone, collegati da una leggera galleria coperta di ferro e vetro.

Non si costruisce nulla di nuovo, ma si sfrutta quello che già esiste, insomma: “gli edifici teatrali diventano – commenta l’architetto Formichella – in questo progetto, ad essere il centro dell’antico segmento industriale, un fulcro vitale da valorizzare anche nell’ipotesi della restaurazione del restante complesso del Fabbricone”.

Soddisfatto il direttore artistico del Teatro Metastasio Paolo Magelli, che commenta: “il progetto fa parte del piano strutturale di sviluppo triennale dello Stabile. Crediamo, e ci siamo trovati d’accordo anche con i proprietari dell’immobile, che sia importante adesso che il discorso museale pratese è stato ultimato, restituire alla città una struttura come il teatro Fabbricone che 40 anni fa fu aperta con coraggio, una struttura considerata avveniristica a livello europeo, all’epoca. Questa cittadella rivoluzionerà l’area, sarà uno spazio che darà attenzione ai giovani, riportando questo luogo al centro dell’attenzione culturale non solo di Prato”.

Davide Venturini del Tpo ammette: “La città ha bisogno di reinventarsi un ruolo culturale anche attraverso la riconversione degli spazi industriali, azione che è già avvenuta già in altre grandi città europee. Il nostro progetto vuole andare in questa direzione: ripopolare quest’area di eventi culturali, magari non legati soltanto alla prosa. Un gesto che ci è venuto spontaneo, in cui invitiamo i politici a confrontarci”.

Ancora non si conoscono le tempistiche di realizzazione della cittadella del teatro. Il progetto è stato presentato alla nuova amministrazione comunale nei giorni scorsi, si attende quindi un via ai lavori di quella che diventerà, almeno sulla carta, una “rivoluzione” culturale in città.