All’interno delle mura del carcere di Prato non era mai stato organizzato un vero e proprio concerto, almeno vino allo scorso 3 luglio, con quello di Paolo Benvegnù ed Andrea Franchi all’interno della palestra de “La Dogaia”. Un doppio concerto: uno dedicato interamente a 50 detenuti del carcere, il secondo invece agli esterni ed ai detenuti che seguono il corso del collettivo artistico Teatro Metropopolare, organizzatore della speciale giornata assieme allo staff del carcere.
In un luogo grigio come il carcere (dove per “grigio”, non si intende un colore che sta nel mezzo al bianco ed il nero, ma un colore con una vita e respiro proprio), le parole si amplificano da sole, senza bisogno di un microfono. Si mettono alla prova i sentimenti, si percepisce quanto siano reali e quanto pesino quando sono messi a nudo sotto forma di una melodia e canzone. Un riverbero lunghissimo di emozioni che galleggiano nell’aria per minuti interi. La poesia e la musica degli artisti coinvolti in questa serata non ha lasciato nessuno immobile: dai detenuti ai secondini al pubblico accorso per l’evento. Tutti sono usciti da quella palestra arricchiti di qualcosa: era tangibile nell’aria.
Il report di Pratosfera riporta il secondo di questi concerti ed un’intervista a Livia Gionfrida, regista del collettivo pratese, al cantautore Benvegnù ed al polistrumentista Andrea Franchi.