Ultimi giorni di suspance per gli amanti della palla ovale. Venerdì e sabato la Federazione italiana rugby (Fir) si esprimerà sul destino dei Cavalieri, la squadra pratese dal passato glorioso che da mesi sta navigando in acque più che torbe. Trainata dal presidente Fabrizio Tonfoni – che non ha mollato la presa nemmeno di fronte a una cordata di nuovi investitori intenzionati ad acquistare il titolo sportivo e a togliere la società dal pantano economico in cui è stata fatta sprofondare – è riuscita a iscriversi in extremis all’Eccellenza, presentando una montagna di documenti per dimostrare di aver sanato appieno la pessima situazione: i debiti pregressi nei confronti dei suoi tesserati (pare che i giocatori non vedessero lo stipendio da mesi) e i 50mila euro per la fidejussione chiesta dalla federazione. La parola adesso spetta alla Fir, appunto, che nella riunione che si terrà il prossimo fine settimana a Bologna valuterà se quei documenti sono veramente in regola e se Prato potrà continuare a vedere i suoi Tuttineri giocare nella massima serie italiana.

Ma questa corsa contro tutto e tutti intrapresa da Tonfoni è già costata una grave perdita allo staff tecnico: lo storico direttore sportivo, Gabriele Lai, si è dimesso. Pare che sia stato proprio lui a mettere insieme la nuova cordata di investitori, armato delle più buone intenzioni, e che di fronte al muro di gomma imbastito dal presidente non abbia potuto che lasciare. Eppure nei momenti precedenti l’incontro decisivo dei vertici si era detto ottimista e pieno di prospettive e buone idee sul futuro del rugby pratese, convinto che entro il 20 giugno ci sarebbe stato il fatidico passaggio di consegne del titolo sportivo e l’inizio di una nuova era per i Cavalieri. Ma non è andata così. Lai aveva anche ammesso che in passato la società aveva fatto molti passi più lunghi della gamba specialmente dopo la devastante sconfitta in finale con il Calvisano nel maggio 2012, quando era dovuta ripartire con un budget ridotto del 40-45 percento. E interrogato su che squadra aspettarsi se la nuova gestione fosse finalmente subentrata, aveva prospettato una formazione da metà classifica, in modo da arrivare “a fine stagione con tranquillità” e guadagnare il tempo necessario a buttare le basi sui giovani e a cercare sponsor in grado di far tornare la squadra a competere per i primi quattro posti.

E ora? Adesso i Cavalieri devono fare i conti non solo con l’assenza di Lai, ma anche con la dipartita dell’allenatore, Carlo Pratichetti e con la diaspora di tantissimi giocatori. Quella pratese è infatti l’unica squadra fra le dieci regine a poter dichiarare solo rugbisti in partenza. Questa la lista… per ora: Alfonso Daminai, Alessandro Devodier e Nicolas De Gregori andati alla Lazio, Cosma Garfagnoli partito per il Petrarca, Denis Majstorovic preso dal Rovigo, Rudy Biancotti scelto dal Calvisano, Alberto Saccardo dal Mogliano, Giacomo Bernini, Pino Patelli e Lorenzo Giovanchelli tesserati dal San Donà e Rome Nifo Nifo migrato al Mont-de-Marsan. Ma hanno fatto fagotto anche Victor Emiliano Coria Marchetti, Clemens Von Grumbkov, Falsaperla, Boscolo, Gerosa, Lupetti, Traore, Souarè e Browne.

Resta, infine, in sospeso la questione del debito dei Cavalieri con il Mogliano per l’incasso della finale 2013, che pare verrà pagato con una cessione di credito al primo contributo che la Fir assegnerà a Prato. Se a questo si aggiunge la mancanza dei contributi europei dovuti al fatto che i Tuttineri hanno mancato l’accesso ai playoff, il quadro è completo e le tinte son sempre più fosche.

A illuminarlo resta però l’amore e il sostegno di tutti i tifosi, specialmente quello degli Scudieri che sulla loro pagina facebook non esitano a supportare la loro squadra nonostante tutto. Le critiche, però, non mancano. “Senza un progetto sul rugby a lungo termine – dichiarano – e senza una struttura societaria e tecnica capaci di gestirlo seriamente, si va poco lontano. Anche noi stiamo aspettando, queste risposte, che magari arriveranno proprio nei prossimi giorni, perché vogliamo essere fiduciosi”. E qualche tifoso osa ancor di più dicendo: “”Francamente tutta questa fiducia verso una presidenza che vuole trascinare anche la squadra nella sua lenta ma costante agonia mi sembra quantomeno paradossale. Visto che c’era una cordata sicuramente più credibile del Tonfoni la mancata cessione andava denunciata!”

(Foto: Ivan Marianelli)