“Firenze sta compiendo un’impresa storica. Lo smantellamento delle pratiche burocratiche per l’organizzazione di concerti live entro le 24 ore e sotto le 200 persone è una vera boccata d’ossigeno per tutti gli addetti ai lavori e non solo.

La petizione di Stefano Boeri del 2013 (#piumusicalive che ha raccolto oltre 40.000 adesioni) concernente la semplificazione delle procedure sulla musica dal vivo, divenuta norma sempre nel 2013 con il decreto Bray sulla cultura, sta per vedere la sua applicazione amministrativa proprio nel vicino Comune di Firenze. Dal prossimo mese nel capoluogo toscano sarà infatti possibile organizzare concerti dal vivo – con le caratteristiche sopraelencate – attraverso una semplice autocertificazione presso gli uffici competenti e da gennaio 2015 la modulistica sarà addirittura digitale, scaricabile direttamente sul sito del Suap, lo sportello unico delle attività produttive.

Faccio un appello accorato all’assessore alla cultura Simone Mangani e al sindaco Matteo Biffoni affinché anche Prato possa avere questa straordinaria opportunità. Le procedure burocratiche per organizzare serate live sono un vero incubo. Facilitare la musica dal vivo non significa solo aumentare l’offerta culturale e di intrattenimento, che già sarebbe un bel servizio alla comunità. Significa anche moltiplicare le occasioni di lavoro per chi suona, promuove ed ospita musica a Prato. Significa aumentare la possibilità di esprimere il proprio talento a decine e decine di musicisti e band che nella nostra città sicuramente non mancano. Semplificare le procedure su questo fronte rappresenterebbe dunque un forte segnale, che andrebbe nella direzione di mettere i primi tasselli per la realizzazione di una nuova vocazione culturale per il territorio e incentiverebbe un settore che in Italia rappresenta una filiera produttiva imponente, capace di dare da lavorare a decine di persone anche nella nostra città. Esempi indicativi che danno la misura degli effetti positivi di una liberalizzazione di questo settore si possono riscontrare in Inghilterra – modello da cui ha preso ispirazione il decreto Bray – paese che attraverso questa piccola rivoluzione ha incentivato la nascita di 25mila nuove imprese culturali in pochi anni, creando migliaia di nuovi posti di lavoro e altrettanti nuovi locali dedicati alla musica d’autore suonata dal vivo. Proviamoci anche noi”.

Diego Blasi (Sel)