La trasversalità della scienza iconografica ‐ che studia le immagini, quindi in definitiva i soggetti delle opere d’arte ‐ consente di avvicinare e far incontrare dipinti di differente scuola, di disparata epoca e origine e di eterogeneo livello qualitativo, grazie a comparazioni ricche di potenzialità conoscitive.
Sul binario dell’immagine figurativa si snoda il percorso di questa mostra, avendo ad esteso panorama il nutrito patrimonio pittorico del gruppo Banca Popolare di Vicenza. All’interno di un orizzonte sufficientemente ampio da consentire agevolmente un’operazione del tipo di quella qui proposta, sono state portate in primo piano 86 tra tavole e tele ‐ in prevalenza di maestri toscani e veneti dal ‘400 al ‘700 ‐ a costituire altrettante tappe iconografiche, snodate in sezioni e aggregate in “comprensori”, coincidenti con le principali tematiche dell’arte occidentale dal Rinascimento alla Rivoluzione francese.
Oltre alla specificità di singoli dipinti e grazie proprio alla loro differenziata individualità di autore, di soggetto, di datazione e di destinazione, l’articolata intitolazione delle quattro sezioni espositive è avvalorata da citazioni emblematiche, attinte al sapere scritto – quindi tradotto in parola –che si è andato stratificando nei secoli sull’eredità culturale classica di ragione e di rivelazione, ebraica greca latina cristiana. Tali citazioni sono ulteriormente qualificate da riferimenti specifici ai più significativi soggetti dei quadri o ai generi di appartenenza, desunti essi stessi da autori che spaziano all’interno del patrimonio letterario compreso tra il Classicismo e l’Illuminismo, dalla patristica alla filosofia, dalla poesia alla trattatistica. Ai riferimenti letterari, attinti a fonti “di sorgente”, si sono tuttavia preferite quasi sempre riflessioni e frasi di “derivazione” – dal IV al XIX secolo‐ per innervare e corroborare i diversi episodi d’arte figurativa scelti per questa antologia che esse stesse contribuiscono a concatenare, in un confronto non solo tra immagine e immagine, ma tra immagine e parola, nella migliore tradizione dell’ ekphrasis che mira a dar forma visiva ad un testo scritto, e viceversa.

Fernando Rigon
Curatore della Mostra