Da pratese a pratese: una solidarietà a chilometri zero. È questa l’iniziativa progettata dall’Emporio della Solidarietà di via del Seminario che mira ad aiutare le famiglie in difficoltà coinvolgendo i cittadini.

Con 5 euro al mese, 60 all’anno, è possibile sostenere una famiglia permettendole di completare il carrello della spesa con i prodotti che l’Emporio non recupera dagli esuberi alimentari donati dalle ditte che collaborano.

Un sistema che ha permesso lo scorso anno di raccogliere oltre 26mila euro, spesi in olio d’oliva, pollo e pannolini. Una cifra di tutto rispetto, anche se non sufficiente a coprire i bisogni del supermercato solidale che nel 2013 ha speso 2 milioni di euro, aiutando 1738 famiglie.

Tre le modalità per partecipare.
1) Una donazione online, deducibile fiscalmente, che si può fare armati di carta di credito o di accoun PayPal seguendo semplici istruzioni sul sito www.emporio.prato.it.

2) Un bonifico bancario alla Banca popolare di Vicenza, sede di Prato, iban IT14 R05728 21501 490570001558 inserendo come causale “adotta una famiglia a poca distanza”. Anche questa deducibile fiscalmente.

3) Per chi non fosse interessato alla deducibilità, invece, basta recarsi alla Caritas diocesana e fare un’offerta diretta in contanti. Questo il recapito telefonico 0574 32858. Chiaramente, ogni donazione è personalizzabile.

Ma non è finita qua. Ci sono altri modi per aiutare l’Emporio, come quello di raccogliere soldi in occasione di eventi speciali. Invece di spendere soldi in bomboniere, per esempio, si può fare una donazione che sarà testimoniata da un attestato personalizzato da poter consegnare agli invitati insieme ai confetti. Oppure, per chi vuol concretizzare il Natale, è possibile iniziare a pensare a un regalo molto speciale: dare dei soldi che serviranno a far mangiare i più poveri. Anche in questo caso l’attestato verrà inviato via mail al donatore che lo potrà consegnare a clienti, fornitori, parenti e amici coinvolgendoli nell’atto solidale.

Le vie sono molteplici, il fine unico. Non resta che partecipare.

 

Foto di Controradio