Questo qui è un FollowFriday per una rivista cartacea.

Nell’ultimo numero di Internazionale che trovate in edicola c’è un fumetto di 42 pagine fatto da @zerocalcare ed intitolato Kobane Calling.
Per chi non lo conoscesse @zerocalcare è un autore di fumetti di Rebibbia (che è un po’ come dire della Dogaia per i pratesi, ndS). E @zerocalcare è molto bravo e potete leggere i suoi fumetti sul suo blog qui oppure andare in qualsiasi fumetteria e qualche libreria di quelle ganze e comprare il suo ultimo fumetto che si chiama “Dimentica il mio nome”.

Ma il punto è che ha vissuto, disegnato e scritto questo Kobane Calling ed è la testimonianza diretta di un viaggio in quei luoghi dove si combatte una guerra che evidentemente ci riguarda molto più di quanto si possa credere e di cui non so veramente nulla.

Penso poi che son culturalmente presuntuoso e prevenuto e soprattutto molto ignorante.

Poi penso ancora ai fatti di Parigi e a quei disegnatori, correttori, redattori di fumetti morti ammazzati di Charlie Hebdo.

Poi penso a Paz (ad Andrea Pazienza) e un po’ anche a PierPaolo Pasolini.

Ce l’ho qui sulle gambe stese sul tavolino della redazione di Pratosfera e lo rileggo questo Calling Kobane un’altra volta. Poi ancora un’altra.

Quelli della mia generazione, questi che se parli di fumetti, quando va bene, tiran fuori Dylan Dog, si son ritrovati questo @zerocalcare. E anche se scrive e parla in romanesco e questa cosa del romanesco mi ha un po’ frantumato le palle, ecco penso che poteva andarci molto peggio.