“Abbiamo ritrovato anche i contratti dei concerti negli archivi del Metastasio – commenta Stefano Zenni, direttore artistico del Metastasio Jazz – e per festeggiare i 20 anni della nostra rassegna abbiamo deciso di mettere in mostra l’importanza del teatro pratese nella storia del jazz italiano”.

Da quando Louis Armstrong suonò al Metastasio il 25 ottobre 1952, il jazz è rimasto un suono familiare nella storico teatro pratese. In particolare tra la metà degli anni Sessanta e i primi anni Settanta sfilarono alcuni giganti della musica, ora in modo occasionale ora all’interno di brevi stagioni, ad arricchire il cartellone della prosa, che hanno lasciato una traccia profonda nella cultura musicale della città. Cogliamo oggi in quegli storici concerti i padri fondatori di Metastasio Jazz, che dal 1995 con continuità si è imposta come una delle stagioni più significative della scena italiana.

La mostra, curata da Stefano Zenni e Fabrizia Bettazzi, inaugura giovedì 29 gennaio alle ore 19.  L’allestimento recupera una selezione di fotografie e documenti, tra cui manifesti, piante del teatro, lettere, contratti, memorabilia e curiosità di ogni genere, molti dei quali non sono mai stati mostrati al pubblico. Nel complesso essi sono la testimonianza affascinante di una grande stagione del teatro e della passione che animava gli organizzatori ed il pubblico. E tra le righe si coglie un modo diverso di fare politica culturale, che oggi ci appare (chissà, forse erroneamente), più diretto, immediato, ma sempre di grande spessore.