L’ultima volta che sono passati da Prato era il 2012 per un concerto al palazzetto dello sport. Con loro portarono la polemica tra l’allora giunta (di centrodestra) che aveva concesso il patrocinio del comune e alcuni consiglieri del Pdl che volevano a tutti i costi che l’amministrazione non appoggiasse un gruppo musicale con “messaggi anarco-insurrezionalisti” nelle loro canzoni.

Questa è uno dei tanti aneddoti legati al gruppo militante di Napoli, che da 20 anni è sulla scena italiana con le proprie idee e posizioni. Da questa carriera è nata una biografia “Curre Curre Guagliò”, curata da Rosario Dello Iacovo che sarà presentata allo spazio AUT! venerdì 6 marzo alle ore 19 con la presenza del frontman della band Luca O’ Zulù.

Curre curre guagliò, storie dei 99 Posse è una biografia atipica perché non focalizza l’attenzione solo sulle vicende del gruppo, proponendo la consueta carrellata di dischi e concerti, ma le utilizza per raccontare l’Italia, soprattutto Napoli. Un viaggio attraverso gli occhi di ragazzini cresciuti in fretta in quei quartieri popolari, in quei paesi dell’hinterland, dove si affacciano alla vita, si innamorano della musica e della politica. Quei ragazzini sono Luca ‘o Zulù, Massimo Jrm, Marco Messina e Sacha Ricci e di quelli che condividono pezzi di strada del loro cammino, come Meg, i Bisca e Sergio Maglietta, Speaker Cenzou e Valerio Jovine, Rosario Dello Iacovo e Diego Magnetta. La base di partenza è il centro sociale Officina 99, l’anno il 1991, quando una band nata quasi per caso – con un forte imprinting politico – inizia il percorso che la porterà a diventare fenomeno mediatico e campione di vendite.

Curre curre guagliò è anche la storia degli ultimi decenni, vista dalla prospettiva di tutti i protagonisti: ci sono gli anni settanta e gli echi della rivolta; gli ottanta, con la sconfitta del sogno rivoluzionario e la Resistenza sotterranea; il punk, le prime esperienze all’estero, gli squat di Londra, il vecchio Leoncavallo, il Tienament di Soccavo. Ci sono gli autonomi e gli anarchici, i comunisti e gli operai, i disoccupati, il movimento per la casa e gli squatter, le posse, la Pantera e Officina 99, i No Global e la Terra dei Fuochi. C’è l’impegno internazionalista in Palestina, in Medio Oriente e in Chiapas. Ci sono Genova 2001 e Carlo Giuliani. Sempre come parte di quella voce collettiva che contesta i potenti della Terra. Un’opera corale, dove in certi casi si fa fatica a ricordare tutti quelli coinvolti, quelli che si sono persi per strada, quelli che non ci sono più, perché tutti insieme sono davvero tante e tanti.

La sera alle 22,30 O’ Zulù sarà ospite all’ASD Factory di Calenzano per uno showcase/djset (ingresso 5 euro + tessera Acsi).