Negli immensi e suggestivi spazi del Museo del Tessuto, ex cimatoria Campolmi – culla della pratesità – è stata inaugurata ieri alle 18 la mostra Facewall, 100 intrecci di mondi possibili, il secondo step del progetto del 2013 ideato dallo Spazio Compost in collaborazione con Pratosfera, Ilaria Costanzo e Riccardo Goretti. Si tratta di una galleria di 50 gigantografie in bianco e nero, con tanto di didascalia in tre lingue (italiano, inglese e cinese), e di altrettanti video filmati dal Collettivo John Snellinberg, che mostrano i volti e gli sguardi della Prato di oggi, coinvolta in una quotidianità d’integrazione e proiettata in un futuro di inclusione. Una carrellata di generazioni, razze e espressioni differenti, che ci costringono a riprogrammare, arricchendolo, il concetto stesso di pratesità. Coppie di amici, colleghi, collaboratori, amanti che incarnano il concetto di umanità, fratellanza e uguaglianza.

Presenti al taglio del nastro, assieme alle varie figure istituzionali, alla fotografa Ilaria Costanzo e alla regista Cristina Pezzoli (fondatrice dello Spazio Compost), molte delle persone ritratte in quelle foto: una folla variegata e variopinta, di ogni età dunque e di tante nazionalità, che ha fatto risuonare in lungo e il largo gli androni dell’ex cimatoria.

“Siamo onorati che la Regione Toscana abbia scelto questo luogo, centro pulsante di quel che Prato era, di quel che è e di quel che sarà, quale sede di Facewall – ha commentato il presidente del Museo Andrea Cavicchi, prontamente tradotto in cinese da Yang Shi, noto attore di Spazio Compost nonché mediatore culturale -. Questa galleria di foto e video mostra il lato umano della città, i suoi intrecci sociali, l’incontro fra i popoli, immortalando la realtà di oggi. Da qui partiremo per donarvi eventi e incontri che abbiano lo scopo di farci conoscere l’un l’altro, in un cammino verso un’integrazione reale”. Un concetto ripreso anche dal consigliere regionale del Pd Rudi Russo, che ha portato i saluti del presidente Rossi, ribadendo la grande attenzione che la Toscana ha per Prato. “La Regione sostiene questa mostra perché crede fermamente nell’integrazione quale traguardo imminente per la città. Vedere tanti bambini italiani e stranieri, ritratti insieme in scene di vita quotidiana, lascia finalmente intravedere quel che sarà, punto di arrivo a portata di mano”. Plausi anche dal rappresentante del consolato cinese, che ha auspicato un futuro migliore per tutti.

Entusiasmo e orgoglio sono, infine, trapelati dalle parole del sindaco Matteo Biffoni: “Questo luogo ci rappresenta, contiene la storia di Prato e non c’era altro spazio più adatto per un evento come Facewall, che è il presente e aspira al futuro. Facewall incarna la sfida della contemporaneità, una sfida che già stiamo affrontando. Guardarsi in faccia per camminare assieme verso l’inclusione – precisa – questo è quanto Prato deve fare. Punto. Nessuno può invertire il passo. Sarà una strada faticosa, ma questa è, e io son felice di rappresentare la città in questo preciso momento storico. Stiamo giocando d’anticipo e diventando un punto di riferimento, e io ne vado fiero. Facewall incarna tutto ciò che Prato è e tutto ciò a cui Prato deve aspirare, questa la sua grande forza”. Sì, perché – come ha infine sottolineato la regista Pezzoli – Facewall sottolinea tutto ciò che unisce e che – come ha aggiunto l’etnografa urbana Marianella Sclavi – è impossibile descrivere a parole… va visto.

La mostra sarà aperta dal martedì al giovedì dalle 10 alle 15, venerdì e sabato dalle 10 alle 19 e domenica dalle 15 alle 19. Lunedì chiuso

Aperture straordinarie per gruppi prenotati

Ingresso

Intero € 6 | Ridotto € 4 | Gruppi € 5

Prenotazione visite e attività didattiche

Tel. 0574-611503 | [email protected]

 

(Foto anteprima: Lorenzo Masi)