Mercoledì 8 Aprile – Fedez in concerto (Obihall)

FedezNon vedevamo una settimana così piena di eventi da anni, forse trenta. Dai mitici anni ‘80 fiorentini, gli stessi anni hanno permesso ai Litifiba di diventare un fenomeno di culto “che i primi tre dischi erano geniali e poi son diventati commerciali”, gli stessi anni che hanno permesso ad un baffuto personaggio fiorentino di scrivere 19 volte lo stesso libro diventando il Gianni Minà della New Wave nostrana.
Veniamo al gettonatissimo evento, come avrebbe detto il fu Vittorio Salvetti. Fedez. Idolo indiscusso delle nuove generazioni femminili (dice che è bello, con il girocollo di tatuaggi) e di Alfonso Signorini (dice che se lo farebbe, il direttore), questo ragazzotto dalle labbra spesse e carnose arriva a Firenze in doppia data spopolando e travolgendo tutto quello che rappresenta l’hip hop nell’immaginario collettivo. Siamo partiti dagli antichi Assalti Frontali, passati all’incomprensibile sproloquio rivoluzionario 99 Posse, transitati per il trombone geniale Frankie HI Nrg e giunti a Fabri Fibra. Che ci piaceva, per il suo essere pop nonostante l’aspetto da carrozziere di Marsiglia.
Fedez no. Fedez piace a Gino Castaldo (fate due ricerche per capire chi sia, cosa scriva e che volto abbia), quindi non può piacere a persone che hanno un Q.I. compreso nella soglia della normalità tra 90 e110 . La foto che inseriamo, tratta dal proprio Wikipedia, rende molto bene il personaggio in questione, il Fedez.

Giovedì 9 Aprile – La Merda  (Teatro Puccini)

chiara gallerano merda ceresoliMai un titolo di uno spettacolo è stato nel contempo così banale e così perfettamente calzante nel definire quello che aspetta il pubblico.
Che dobbiamo dirvi? Che questa era una rappresentazione perfetta per i nostri amati amici del Teatro Rosticceria Florida: invece se l’aggiudica il Teatro Puccini che, per usare un infelice ma calzante gioco di parole, fiuta la potenza de “La Merda” e la porta davanti ai fiorentini.
L’originale e fruibile scheda ufficiale dello spettacolo racconta  “di  una giovane donna “brutta” che tenta con ostinazione, resistenza e coraggio, di aprirsi un varco nella società delle Cosce e delle Libertà”. Per  poi raggiungere nella scala delle ovvietà denominata “Laura Boldrini scale” il settimo livello, ovvero il massimo, gli autori citano poi la deriva populistica, il genoicidio culturale della nostra era e per finire Pasolini.
Signori, siamo davanti ad un capolavoro: parolaccia, attrice nuda sul palco, critiche alla cultura italiana e Pasolini. Forse solo la Comencini avrebbe saputo fare di meglio.

Venerdì 10 Aprile – Negrita in concerto (Mandela Forum)

negritaQuesto concerto va visto. Il perché è semplice: perché rappresenta quello che succede quando la musica parte dalla città o dal capoluogo di regione e arriva in provincia. Nemmeno una provincia a caso peraltro, quella di Arezzo, notoriamente raffinata nel lessico e nella aulica espressività.
Cosa succede quindi quando si danno in mano degli strumenti musicali in un luogo distante  piu’ di 60 km da una città? Non siamo in Islanda, non nascono i Sigur Ros. Nascono le band con i soprannomi, con il pizzo decolorato a 45 anni, con 5 orecchini e con la chitarra come quella di Slash. Nascono i Negrita, quelli con il  cantante unico essere umano che ha capito come ci si interfaccia con Andrea Scanzi.
I Negrita sono questo simbolo, nelle realtà dove tutto si mescola e non assume mai una propria identità: i ritmi di provincia sono rallentati nonostante ci sia Internet. Nelle sale prove si mescolano generi e persone, sempre le stesse. Si mescolano cover band a band originali che se fossero cover sarebbe meglio.
I Negrita sono il rock di provincia,  radiofonico per Radio Antenna Nord Subbiano. Il rock che non guarda lontano a miti importanti, ma che si  guarda la chitarra Ibanez mentre fa gli assoli lunghi, che poi tocca a fare il radio edit.

Sabato 11 Aprile – Violapop (Teatro Puccini) vs. Iosonouncane in concerto (Glue Club)

Violapop (1)Doppio appuntamento questa sera, calcio, musica e cantautori. Tecnicamente gli eventi possono avere una partecipazione combinata, visti gli orari. Ma la doppia partecipazione è esclusa, perché da un lato si ride e dall’altro no, che gli intelligenti non parlano.
Violapop è l’evento teatrale del mese. Perché Benedetto Ferrara rappresenta il filo conduttore fra musica, ironia e calcio. Questo signore è  il motore scanzonato di chi parla di Fiorentina, non solo dalla parte tecnico-tattica, per usare una parafrasi sacchiana, ma di quello che significa la Fiorentina per chi vive la Fiorentina. Importantissimo partecipare.

Nonostante Ferrara, nonostante la musica rock e la Fiorentina, proprio vicino allo stadio va di scena l’evento indipendente della giornata: dopo “L’orso” e “I cani”, arriva “Iosonouncane”.
L’artista immolato nel mondo canino, in una parafrasi fra l’autoffensivo ed il WWF, propone un live di una leggerezza e originalità praticamente unica, confermandosi  il reuccio dell’etichetta Trovarobato, notoriamente un collettivo di artisti pop fra i più richiesti sulle scene italiane per la bellezza fisica  dei componenti ed il piglio orecchiabile dei brani che tutti conoscono.
In effetti è impossibile scollarsi dell’ascolto di “DIE” (che non si sa come si pronunci se alla tedesca, all’inglese o alla siculo-toscano seguito da CANE come una bestemmia, appunto) visto che il pezzo di lancio del disco, dal titolo TANCA (?) duri quasi nove minuti.
Ed è quindi impossibile non partecipare a questo evento, che complice la primavera ed il bel tempo farà stare rilassati i partecipanti nei giardinetti dell’ Affrico davanti al Glue a fare due parole, mentre dentro si celebra lo sforzo di un artista che ha impiegato 4 anni a concepire il disco proposto: i Beatles per “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band” ci hanno messo 4 mesi. Poi dice che l’Italia ha dei problemi con le generazioni dei trentenni.

Domenica 12 Aprile – StreEat Foodtruck Festival (Parco delle Cascine)

streetReduci dalla splendida serata canina del Glue Club, potete rilassarvi come fanno domenicamente 1230 peruviani residenti a Firenze presso il Parco delle Cascine.
Quello che un tempo veniva chiamato “panino alla Fiera” adesso viene ribattezzato come “manifestazione di street food”. Perché diciamocelo chiaramente: mettersi a tavola è antico, fa brutto. Quindi facciamo come fanno a Londra, che mangiano qualunque cosa a qualunque ora in qualunque posto: tutto rigorosamente in piedi oppure appoggiati a qualche muretto.
Se il cibo è cultura e tradizione, questo festival a cui sicuramente parteciperemo, è il Parco Lambro del 1976: una catastrofica rivoluzione nella quale vedremo, come da tradizione, i mariti con la radiolina e le mogli a mangiare un brigidino al sole.
Enjoy.