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La Bottega del Nendi, un luogo pieno di cose colorate e sorrisi, è nata un anno fa in via Mazzini per finanziare un progetto d’inclusione che coinvolge una decina di ragazzi con varie disabilità. Un negozio di cose usate, dove il lavoro volontario di pochi finanzia gite, laboratori e vacanze a una decina di ragazzi che hanno voglia e bisogno di vivere la vita senza ostacoli, né pregiudizi. Dietro al negozio un’esperienza di 25 anni, grazie a un’associazione nata intorno a figure tuttora cardine dell’esperienza. A raccontarci di cosa si tratta è proprio Fernanda Acciai, che tutti i suoi ragazzi chiamano Nendi.

“Domenica festeggiamo il nostro compleanno con un pranzo aperto a tutti. Un’idea solidale per chi ha voglia di aiutarci a garantire alla nostra grande famiglia una vita normale e serena, fatto di divertimento, di momenti d’indipendenza e condivisione”. Fernanda, ma anche Giuliana Vignoli e tante altre volontarie hanno messo la propria vita a servizio di un programma concreto che coinvolge persone di tutte le età nell’intento di garantire esperienze di vita vissuta a ragazzi diversi. Sì quella differenza che fa paura, ma che è semplicemente normalità. Ed è questo che i 25 anni di questo gruppo sottolineano.

“Questo negozio è nato per finanziare la nostra associazione attraverso la vendita di cose usate donateci da chiunque abbia voglia di farlo. Prima abbiamo iniziato con un mercatino, poi partecipando al bando comunale che donava 2500 euro l’anno a coloro che inauguravano un’attività nel centro storico allo scopo di valorizzarlo, abbiamo trovato questo fondo ed eccoci qua. I ragazzi vengono, ci aiutano e sono felici di sentirsi utili. Con loro ci vediamo fuori da qua almeno una volta a settimana, ceniamo, passiamo fine settimana fuori, tutti insieme. Con noi, i nostri figli i loro amici, le fidanzate, le amiche delle fidanzate, insomma un gruppone eterogeneo e molto divertente che garantisce uno scambio alla pari costruttivo e prezioso”.

Per questo il pranzo da Giorgio dell’Osteria Villa Magna è imperdibile. “L’introito – spiega Nendi – servirà per portare un po’ di giorni al mare questi ragazzi. Se riusciremo andremo all’Isola d’Elba, a Cavo, noi e loro, in una vacanza dove i genitori sono rigorosamente banditi. Far loro acquisire autonomia e indipendenza è il nostro scopo primario, aumenta l’autostima e non potete immaginare quanto ne usciamo arricchiti tutti da queste esperienze”. E guardando la luce negli occhi che ha Nendi è difficile dubitarne.