Nell’ambito del 51° Ciclo di rappresentazioni classiche (15 maggio/28 giugno), domenica 17 maggio alle ore 21, al Teatro Greco di Siracusa debutta in prima nazionale la Medea di Seneca con la regia di Paolo Magelli, la traduzione di Giusto Picone, le scene e i costumi di Ezio Toffolutti.

Il direttore del Teatro Metastasio è infatti uno dei tre registi scelti dalla Fondazione Inda per l’edizione di quest’anno. Accanto a lui ci saranno Moni Ovadia per Le Supplici di Eschilo e Federico Tiezzi per Ifigenia in Aulide  di Euripide.

Interpretata tra gli altri da Valentina Banci nel ruolo di Medea, Filippo Dini in quello di Giàsone, Daniele Griggio nei panni di Creonte e Francesca Benedetti in quello della Nutrice, Medea è una tragedia che Seneca scrisse ispirandosi all’omonima di Euripide e a quella perduta di Ovidio.

Contrariamente a quanto si usava nel dramma antico, in cui i fatti luttuosi, anziché essere rappresentati, venivano narrati da un nunzio, la tragedia di Seneca presenta l’uccisione dei figli da parte della protagonista direttamente sulla scena e davanti agli occhi degli spettatori.

La storia infatti racconta la terribile vendetta di Medea ripudiata da Giàsone, cui aveva consentito la conquista del vello d’oro grazie alle sue arti magiche e ai suoi crimini: dopo aver eliminato sia la rivale di cui si è invaghito Giasone sia il re, Medea mette in atto l’intento di uccidere i figli avuti da Giasone e poi si uccide.

«La Medea di Seneca è una donna impazzita d’amore, che per Giasone ha compiuto atti terribili prima di essere ripudiata – afferma Paolo Magelli. Ma è anche una donna che ha una profonda coscienza politica, che rifiuta di integrarsi in una società che considera ingiusta, in un mondo senza più dei, una coscienza civile che sceglie di uccidere i propri figli e morire piuttosto che accettare l’ingiustizia. Per noi è una donna straziata dall’abbandono, dentro la quale si consuma un profondo dissidio interiore, come sostiene Heiner Muller nei suoi “Appunti per Medea”: in lei convivono un io lunare, riflessivo e razionale e un io solare, impulsivo e irrazionale che la spinge alla vendetta: da qui il germe della follia».

Le rappresentazioni di Medea andranno in scena ogni tre giorni: 17, 20, 23, 26, 29 maggio 1, 4. 7. 10. 13, 16, 19, 22, 25, 28 giugno.