Cristina Donà in acustico alla Rocca di Carmignano è un miracolo che ogni tanto si ripete. Una sorta di alchimia perfetta. Sul piccolo palco, senza troppe luci a disturbare, con Saverio Lanza che si alternava al piano e alla chitarra, sullo sfondo tutte le luci della piana, e tutt’intorno il silenzio partecipe ed emozionante dei tanti avventori che sono arrivati fin lassù a piedi, perché il luogo e l’artista valgono bene quella ventina di minuti di cammino in salita.

Ieri sera tutto era perfetto. Dal clima all’atmosfera. La serata di ieri sera ha favorito il lato più intimo ed emotivo di Cristina Donà: la prima parte della scaletta è stata l’esecuzione per intero o quasi dell’ultimo album “Così vicini”, un disco che alla lunga regge molto bene.

Poi, un paio di pezzi a braccio, a richiesta (la fiumaniana Labbra blu e Mangialuomo) prima del finale, dove si susseguono alcune meravigliose concessioni al repertorio: Stelle buone, Goccia, Invisibile, Miracoli, Triathlon, Universo, con la citazione finale beatlesiana di Across the Universe. Quello che è successo ieri sera tra l’artista e il pubblico è difficile da commentare, se non scomodando concetti come Intimità, Emozione, Magia. Difficile aggiungere altro.

Cristina Donà in acustico alla Rocca di Carmignano è uno di quei miracoli che la vita può fare.

(foto: www.ocanerarock.com)