A settembre a Prato si svolgerà il “Forum d’Arte Contemporanea Italiana”: la chiamata è rivolta a tutti gli addetti ai lavori dell’arte contemporanea, per discutere e confrontarsi sul “sistema” (o quello che ne rimane) italiano. I curatori, i galleristi, i collezionisti, i promotori, i critici d’arte, i giornalisti, gli artisti da tutto lo stivale confluiranno a Prato dal 25 al 27 settembre.

Promotore dell’evento il Centro Pecci. All’interno di una video intervista rilasciata al magazine Radicate.eu il direttore del Pecci Fabio Cavallucci anticipa qualche tema che verrà trattato.

“In Italia non esiste la benché minima strategia – commenta Cavallucci -. Ognuno lavora per conto proprio, indipendentemente dagli altri, cercando di fare il meglio, spesso anche riuscendoci, ma senza una coesione, senza trovare degli indirizzi comuni che poi consentano, insieme, di ottenere dei veri risultati”.

Arte, cultura e politica. “Uno dei punti fondamentali – continua il direttore del Pecci – che spero possa essere raggiunto attraverso il Forum è la separazione netta tra la cultura e la politica. Gran parte della debolezza della qualità dell’arte italiana è dovuta, direttamente o indirettamente, alla mancanza di questa separazione. A ciò è dovuta anche quella forma di censura o autocensura che è presente in ogni artista, anche se non se ne rende conto”.

Il forum si suddividerà in tavoli tematici, ogni tavolo affronterà un tema. Cavallucci ne cita alcuni: “Temi che riguardano la formazione a partire dall’educazione artistica nelle scuole; ma abbiamo anche il problema della formazione degli artisti nelle accademie che, in Italia, appartengono in gran parte al periodo cretaceo. Poi ci sono i problemi legati alla promozione degli artisti in Italia che chiama anche in causa gallerie e direttori di musei. Cosa fanno veramente le gallerie italiane sugli artisti italiani? Va segnalato poi che non c’è il benché minimo strumento di promozione dell’arte italiana all’estero.  Infine, durante il Forum, si parlerà anche del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia. Mi dovete raccontare perché l’Italia deve lasciar decidere a un ministro – che può essere la persona più brava del mondo ma non è di sicuro competente – chi sarà il curatore del Padiglione Italia. È banalmente ridicolo”.

Ascolta e leggi per intero l’intervista al direttore del Pecci Fabio Cavallucci.