E’ il giorno in cui Contemporanea Festival riattiva la sua collaborazione con il centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci. Stasera, sbarca infatti nei nuovi spazi espositivi del museo “Time to Move”, un’intera nottata dedicata alla danza con performance di alcune tra le compagnie più rappresentative del panorama italiano: la Compagnia Virgilio Sieni con uno spettacolo che parla del viaggio della danza nelle epoche del corpo, Letizia Renzini & Marina Giovannini con un’indagine sul manufatto artistico sviluppata sulle modalità della body painting, Kinkaleri con una performance di trasmissione dell’alfabeto gestuale che dall’atto divulgativo diviene danza, Silvia Costa con un lavoro nato come appendice temporale di un progetto fotografico, Jacopo Jenna con una performance che utilizza la danza e il corpo come le parole dei rappers, Claudia Catarzi con una ricerca attorno a cosa il corpo da solo possa ancora restituire, e MK con un lavoro in cui il pubblico è testimone di una lotta contro il tempo.

Prenotazione obbligatoria allo 0574-608533.

Linea 1
Virgilio Sieni/Butterfly Corner – 21,30
Nido di luce: “Lo spettacolo – si legge nella presentazione – parla del viaggio della danza nelle epoche del corpo. il lavoro è interpretato da giovanissime danzatrici tra i 13 e i 16 anni che hanno intrapreso un percorso articolato di educazione e ricerca nella danza e nella coreografia”.

Renzini & Giovannini – 22
Drum is woman: “Si pone inoltre al centro di un’indagine sul manufatto artistico – si legge nella presentazione – All’origine della ricerca c’è le modalità della body painting, qui sostituita da una traccia organica, che diviene pittura”.

Linea 2
Kinkaleri – 22,30
Everyone gets lighter – All!: “Performance di trasmissione dell’alfabeto gestuale che dall’atto divulgativo diviene danza”.

Silvia Costa – 23
A sangue freddo: “Come in una sala anatomica, il pubblico è qui chiamato ad osservare il corpo umano nelle sue parti e nella sua morfologia”.

Linea 3
Jacopo Jenna – 23,30
Choreographing Rappers: “Utilizza la danza e il corpo come le parole dei rappers, restando lontano dai codici del ballo hip-hop, creando densità e frammentazione nel danceflow.

Claudia Catarzi – 24
40.000 centimetri quadrati: “Un corpo solo, ridotto all’essenziale, che porta in scena se stesso in uno spazio limitato”.

Linea 4
Kinkaleri – 24.30
Jacopo Jenna – 1

Linea 5
MK – 22 + 23
Giuda: “Attraverso l’ascolto di un paesaggio sonoro che sembra anticipare sottolineare o irridere le azioni del performer, il pubblico è testimone di una lotta contro il tempo”.