Mercoledì 11 Novembre – TWO PISCES IN ALTO MARE – Ditta Artigianale

twopisces_okDopo lo storico  “Two gust is megl’ che one” recitato dal mitico Accorsi in una performance che lo ha reso giustamente celebre nel mondo e sulla quale dovrebbe basarsi anche una retrospettiva, ovviamente in lingua originale (bolognese), arriva a Firenze uno spettacolo imperdibile. TWO PISCES IN ALTO MARE, nome di una formazione che si gioca con l’Orchestra Italiana di Renzo Arbore la fama mondiale di portavoce della meridionalità, si esibirà stasera presso la rinomata Ditta Artigianale, il cui  nome da mobilificio e logo da squadra ciclistica del 1975 conferirà al duo un sicuro appeal emozionale. La nostra cultura meridionalistica si ferma purtroppo ad Alessio, l’autore di “Si viene stasera”, passando però da  Meg, la nostra Bjork alla bufala verace, fino alle note dei 99 Posse, che ci risultano essere ancora incredibilmente in attività: ma del resto se Cesare Damiano o Rosy Bindi hanno degli incarichi istituzionali, possiamo continuare ancora a cantare “CIENTRO SOCIALE OCCUPATO”. Imperdibili risulteranno agli orecchi del pubblico le famosissime “ Duorme ninnella”, dove ninnella non è il nome di una vettura d’epoca,  “Aggiu vinuti”, coro dei fan del famoso artista siciliano Mario V., e  “Ndingt e Ndangt “, il cui testo è un semplice ma calzante estratto dai codici fiscali dei residenti nella provincia di Enna. Buon ascolto.

Giovedì 12 Novembre – Fanfara Transilvania – Auditorium Flog

fanfara_transilvaniaLa musica balcanica ci ha rotto i coglioni, è bella e tutto quanto ma alla lunga… rompe i coglioni” (Elio e le Storie Tese). Basterebbe una frase del genio di Elio e le Storie Tese, la cui lucidità e pertinenza in alcune circostanze rende illuminante il contesto forse più di un gol di Kalinic a Genova contro la Sampdoria. Basterebbe forse fare i conti di quanto incidono nel PIL degli stati balcanici o dell’ Est Europa in generale i cachet giustamente retribuiti a questi collettivi: probabilmente arriverebbero quasi a eguagliare quelli dei calciatori slavi  in forza alle squadre italiane. Indipendentemente dalla bravura e al senso della Fanfara Transilvania, la nostra riflessione quando ci accorgiamo di questi eventi, peraltro seguitissimi, è questo: perché un giorno qualcuno ha deciso di importare nell’Europa mediterranea questi ritmi? Quale è il fascino che si prova immaginandosi in periferia di Bucarest? Non si tratta di un vero e proprio amore musicale, ma di status. Come grazie a Virzì la città di Livorno è diventata improvvisamente romantica e dolcissima, grazie a Kusturica ci hanno fatto credere che a destra di Vienna siano tutti sempre vestiti come in Basilicata nel 1975. Che a ogni angolo ci sia qualcuno che suona e che si balli e si beva come non si fa nel noiosissimo occidente. Il “mito del rabbercio” quindi esiste, ed è anche divertente. Quindi buon divertimento. Ah, ricordatevi di portare un bottiglione di cocktail fatto in casa nello zaino, altrimenti sarà dura entrare.

Venerdì 13 Novembre – Rock Contest – Tender Club

rock_contest_2015_venereVenerdì 13 non è stavolta il titolo del film horror che conosciamo, dedicato al giorno della premiazione a Nobel di Dario Fo, ma bensì è il giorno in cui vi consigliamo l’afflusso al Tender Club. Per quale motivo? Perché è di scena una delle mitiche selezioni  del concorso nazionale per band emergenti più famoso d’Italia. Serata perfetta, come le band che saliranno sul palco dalle 21.30 in poi. Inizieranno i Telepathic Dreambox, dal sound ipnotico e psichedelico, ricco di delay e perfetto a quanto capiamo per la digestione del post cena a base di polenta coi porcini; proseguiranno i Merigold, che non sono una marca di sigarette ma un duo folk romano. Il terzo ad esibirsi, Stefano Di Nucci, verrà poi direttamente dalla patria dei cantautori, Campobasso, capoluogo della regione che c’è e non c’è; seguono I Cieli di Turner, una band perugina che pare abbia registrato il nome del gruppo giorni fa per paura di vederselo scippare come titolo di film da un regista franco-israeliano a caso. Chiuderanno prima gli Amarcord, che almeno sul nome della band sono andati sul sicuro, avendo prima scartato Via col Vento e Accattone e per ultimi gli Zondini et Les Monochromes, una sorta di Adelmo e i suoi Sorapis del nuovo millennio. Musica ce ne sarà, il locale funziona. Partecipare, signori!

Sabato 14 Novembre –  C+C=MAXIGROSS – Glue Club

cc_maxigross_okMike Mills, ex bassista dei R.E.M., parlando della questione “nomi delle band” sentenziava poco tempo fa questa verità, quando gli si chiedeva se il nome del loro gruppo avesse influito sul loro successo: “Credo che sarebbe stata dura se ci fossimo chiamati in altro modo …. Bisogna stare attenti ai nomi”. Complici di questa verità assoluta, stasera ci recheremo sicuramente al Glue, locale che sta veramente azzeccando serata su serata come la Fiorentina di Paulo Sousa per ascoltare il concerto di questa fantasmagorica band, ovviamente barbuta,  proveniente dalle montagne venete. I suoni spaccano, i pezzi sono belli e sembrano veramente un prodotto perfetto per il miglior Primavera Sound (dove ovviamente e giustamente hanno suonato). Ci sono alcune domande che però riecheggiano nella nostra testa. Prima: ma i genitori di questi ragazzi cosa diranno ai parenti rispondendo alla domanda  “Come si chiama il gruppo di tuo figlio?”. Seconda: “Come fanno questi ragazzi d’estate, quando la barba fa caldo e non si possono  mettere i maglioni a collo alto?”. Terzo: “Se anche Neil Young ha abbandonato il montanaresimo rurale, se anche  i Beach Boys stavano ore in piscina nel comfort, assoluto, c’è la possibilità un giorno di vedere qualcuno di voi su un SUV con un piumino, o no?”. Evviva le barbe, se le barbe suonano bene. Go!