La mostra di riapertura del Centro Pecci (16 ottobre 2016) si chiamerà “Fine del vecchio mondo” e per la gioia di tutti i pratesi verrà organizzata secondo una modalità completamente nuova, si legge oggi sull’edizione cartacea del Tirreno.

Quando si parla d’arte contemporanea Prato si scalda facilmente, basti vedere le polemiche dello scorso anno in materia (Clet e Moallaseconda), e  così la prima mostra del museo Pecci permetterà a chi lo vorrà di interagire con curatori e artisti della “Fine del vecchio mondo” prima dell’inaugurazione.

“In pratica costruiremo la mostra sul (nuovo ndr) sito – ha spiegato Cavallucci al Tirreno –  perché i curatori e gli artisti potranno interagire con la gente, sempre attraverso il web, un vero e proprio laboratorio, work in progress, magari, arrivando perfino a modificare percorsi e opere”.

L’inaugurazione porterà con sé altre novità, spiega il giornale di piazza San Marco. La prima è che alcune installazioni curate da alcune gallerie toscane verranno posizionate in giro per la città, mentre la seconda, ben più importante, riguarda le opere della collezione permanente del Centro, la cui presenza in luoghi privati e pubblici sarà ampliata.

Da febbraio, il centro Pecci terminerà poi la programmazione di incontri e di eventi portati avanti nell’ultimo anno per concentrarsi completamente sull’inaugurazione. “Ma non del tutto – ha detto Cavallucci al Tirreno – perché saremo l’unico museo chiuso italiano con un’attività incessante via web”.