Di Palestina si parla poco sugli organi di stampa main stream italiani. Non c’è spazio, gli argomenti che “tirano” sono altri, e il dramma di quel popolo martoriato sta rischiando di finire tra i conflitti dimenticati, quelli che bruciano e logorano nel silenzio e nell’indifferenza internazionale. Ecco, eppure Cosa succede in Palestina? è ancora una domanda attuale, anzi sempre più attuale, in quanto proprio adesso, dopo la riconferma del governo Nyethaniau, in spregio agli accordi di pace, continua la chiusura dei valichi di Gaza e l’oppressione di coloni ed esercito nei territori palestinesi occupati.

La situazione resta esasperata ed episodi di tensione hanno fatto parlare di una terza Intifada del popolo palestinese contro l’oppressione perpetrata dalla destra israeliana. Quel triangolo di guerra infinita sta rischiando, inoltre, di cadere preda della strumentalizzazione religiosa del terrorismo che fa leva sul senso di disperazione della gente e di certo le conseguenze non sarebbero delle migliori, per i civili palestinesi in primis. Per capire quel che sta accadendo, ecco che Leftlab – all’interno del ciclo Sentieri Partigiani, in collaborazione con l’associazione Le Mafalde e il Cospe – organizza un incontro domenica alle 17:30 allo Spazio Aut.

Inizierà tutto con la presentazione del libro “Gaza Writes Back” alla presenza della coautrice Rawan Yaghi, durante la quale verrà proiettata la video-intervista a Refaat Alareer, curatore del libro. Quindi si aprirà il dibattito con un video-messaggio di Chiara Cruciati, giornalista del Manifesto e Nena News. Poi sarà la volta degli ospiti: Tommaso Chiti, curatore dell’iniziativa Sentieri Partigiani per l’associazione Left-Lab; Maya delle Mafalde e Gianni Toma, della Ong Cospe di Firenze. Dopodiché si potrà assistere alla videointervista ad Amal Kreishe, presidentessa dell’associazione Palestina Working Women Society for development (Pwwsd). Alle 21, spettacolo teatrale “Restiamo Umani” della Compagnia Ultimo Teatro, titolo che riprende quello che ormai era diventato il motto di Vik, Vittorio Arrigoni, l’attivista sequestrato e ucciso a Gaza che con quell’adagio chiudeva ogni suo reportage. Restiamo Umani è il concetto che ne racchiude tutto lo slancio, riassumendone la convinzione che ha portato questo giovane pacifista a dedicare la sua intera vita alla questione palestinese. Restare umani significa rimanere in contatto con il proprio io, non perdere la capacità di mettersi nei panni dell’altro e vivere di empatia, quel sentimento che, se presente, ti rende impossibile non guardare all’altro con gli occhi di un fratello, aiutandoti a intraprendere il cammino della pace.
Per raccogliere i fondi in favore del Centro Donne di Cospe e Pwwsd nella Striscia di Gaza sarà allestita un’apericena al costo di 7 euro.
Per saperne di più: [email protected]