PISTOIA BLUES Piazza Duomo
Pistoia Blues (foto Archivio)

“Mi congratulo sinceramente con Pistoia, perché ha dimostrato che riconoscimenti simili si ottengono puntando tutto sulla propria identità culturale, armonica e di qualità, senza snaturarla con voli pindarici”. È con queste parole che Simone Mangani, assessore alla Cultura del Comune di Prato, ha commentato la proclamazione della confinante città toscana a Capitale della Cultura 2017.

“Analizzando le motivazioni – spiega Mangani – si nota come appunto non ci sia bisogno di investimenti faraonici per essere giudicati all’altezza. Pistoia ha saputo lavorare con compattezza e efficienza, con un progetto chiaro e definito che punta tutto sui cavalli di battaglia consolidati quale il sistema bibliotecario d’eccellenza, le iniziative che girano intorno al teatro Manzoni, la vitalità del centro storico, la qualità dei festival internazionali, elementi sui quali investe da anni. E avendo partecipato già per il 2015, ha saputo far tesoro delle falle per poi ripresentarsi con un programma vincente. Davvero bravi”.

Secondo l’assessore, Prato non potrà che ispirarsi al lavoro svolto dalla Giunta Bertinelli e dall’entusiasmo dell’assessore Elena Becheri, traendone esempio. “Abbiamo ben chiaro dove vogliamo che Prato vada a livello culturale. Tre sono le direttive sulle quali continueremo a puntare, unendo le energie cittadine in un intento comune che è il rilancio della nostra identità, della nostra cultura. Penso alla Fondazione Pecci e all’apertura del museo; penso al consolidamento del sistema museale e infine al Settembre, quale momento popolare e di qualità”.

Mangani è anche convinto che Prato debba lavorare ancora molto, ma partendo da certezze assolute e consolidate che danno coraggio e spinta come il sistema bibliotecario, che in sette anni è stato giudicato per sei volte dalla Regione il migliore della Toscana. “Se parteciperemo in futuro al bando per il titolo di Capitale italiana della Cultura? Può essere, ma di certo non è il fine. Lavoreremo per assodare un’identità precisa e alta di Prato, il resto verrà valutato strada facendo”.