Lavorare in forma volontaria per aiutare la società che ti aiuta. E’ questo il concetto che ha ispirato il Comune di poggio ad aderire al Baratto Sociale un progetto che hanno sottoscritto già da vari comuni italiani e presentato nel comune mediceo durante “L’Italia in Comune – la rete delle buone pratiche”, un meeting tra vari amministratori locali italiani, finalizzato alla condivisione di idee e di progetti già attivati.

Di cosa si tratta? I beneficiari di misure di sostegno al reddito da parte del Comune saranno coinvolti in attività di volontariato per “superare l’assistenzialismo e puntare sulle capacità e la buona volontà delle persone”, come ha spiegato il vicesindaco e assessore ai Servizi sociali, Francesco Puggelli. L’obiettivo è favorire l’inclusione e dar vita ad un circolo virtuoso di scambio tra cittadini e amministrazione. In pratica chi ottiene le misure di sostegno al reddito dai servizi sociali verrà coinvolto dal Comune in attività di volontariato che mirino a includerlo nella società facendolo sentire utile e ben accetto. Lo scopo del progetto sperimentale, approvato anche dalla Società della Salute Area Pratese, è quello di evitare le situazioni di puro assistenzialismo, che spesso finiscono per favorire l’inattività delle persone, isolandole e arrivando a provocare, nei casi più gravi, anche disturbi patologici – come depressione, emarginazione, dipendenza.

“Siamo sempre stati e sempre continueremo ad essere vicini a chi è in difficoltà ­ ha spiegato  Puggelli – Abbiamo però capito che è necessario cambiare il modo con cui si aiutano le persone: dobbiamo superare l’assistenzialismo che, in realtà, non aiuta nessuno». Stimolando l’inserimento in contesti di socialità e di scambio costruttivo con la cittadinanza, le istituzioni e le associazione del territorio, il progetto, che prende spunto dalle legge 114 del 2014, che prevede questa possibilità per gli enti pubblici, vuole dunque incoraggiare l’integrazione e la socializzazione dei soggetti con svantaggio socio­economico. Le attività in cui i volontari saranno impegnati, nei limiti delle possibilità di ognuno, verranno concordate con gli assistenti sociali e si inseriranno all’interno del percorso individuale di accompagnamento sociale del cittadino bisognoso.