Parole e musica di Luca Carboni, che con il suo Pop Up Tour approda martedì 8 marzo all’Obihall di Firenze (ore 21 – biglietti galleria numerata 32 euro, posto unico 25 euro – info info tel. 055.667566 – 055.6504112 – www.bitconcerti.it – www.obihall.it – www.fepgroup.it) dopo lo straordinario successo della hit “Luca lo stesso” e di “Pop-Up”, il nuovo album uscito lo scorso ottobre per Sony Music.

Se non bastasse, a imperversare in radio e in rete è adesso il nuovo singolo “Bologna è una regola”, ballad electro-pop dalla vena malinconica.

Una dichiarazione d’amore alla città e al suo eterno fascino misterioso che Luca Carboni racconta così: ”E’ una canzone sulla magia e l’inquietudine della mia città. Magia che alla fine non si riesce mai a spiegare con la ragione o con le parole e rimane sempre un mistero. Un mistero che si intreccia con il destino di tanti ragazzi che qui ci nascono, ci vivono, diventano uomini e tanti altri che qui, invece, ci arrivano per l’università. L’inquietudine e l’energia di tante giovani vite che in queste strade si perdono o si salvano, che rimangono sopraffatte o si realizzano, che restano o partono, magari per non tornare più. Non ci sono solo io dentro questa canzone, ci trovo davvero tante altre vite, altre generazioni, altre storie, tante altre facce”.

“Pop Up” è un viaggio con solide radici nel pop degli anni ‘80 e lo sguardo verso il futuro.
Un disco scritto e cantato a cuore aperto, che si schiude per lasciar affiorare senza censure o ipocrisie sentimenti e riflessioni private e personali.

Undici canzoni tra fisico e politico – parafrasando il titolo del suo precedente album raccolta – in cui c’è tutto il mondo, privato e sociale, del suo autore: c’è il suo ironico j’accuse a chi vuole confinare terre e pensieri (“Luca lo stesso”) e un altrettanto ironico je suis désolé (“Chiedo scusa”) a se stesso e agli altri per essere, dopotutto, soltanto una persona comune. C’è uno sguardo verso l’alto (“Dio in cosa crede”), uno rivolto a se stesso (“Happy), e uno che gioca in avanti e indietro con l’eterno scorrere del tempo (“Epico”).

C’è la sua Bologna in cui è bello, doloroso e inevitabile perdersi (“Bologna è una regola”) e c’è, quasi come un contraltare, una Milano dagli abitanti lontani e inarrivabili (“Milano”).
E insieme a tutto questo c’è ancora una volta – e sempre di più – l’amore a fare da collante, da balsamo guaritore, da ultima (e unica) risposta: canzoni come “La nostra strada”, “Tantotantissimo”, “Dieci minuti” e “Invincibili” sono il contrappunto sentimentale a un album fatto di riflessioni e pensieri che scavalcano la trincea per lanciarsi in avanti, di canzoni scritte per vincere l’odio o tenerlo sopito, ricette di sopravvivenza.

Prodotto e realizzato da Michele Canova Iorfida (già al suo fianco in occasione del precedente “Fisico & Politico”) registrato tra Milano e Los Angeles, “Pop-Up” è un disco che brilla anche musicalmente per la qualità delle canzoni e degli arrangiamenti: melodie immediate sono valorizzate e sottolineate da arrangiamenti che danno nuovo colore al mondo musicale di Luca Carboni, coniugandone al meglio sensibilità ed energia.

Basta ascoltarne l’inizio, quella “Lucalostesso” a lungo in vetta alla classifica dell’airplay radiofonico, che ne ha anticipato l’uscita come singolo, per rendersi conto di quanto ci sia sempre bisogno di belle canzoni per migliorarci la vita, e di artisti come Luca Carboni a scriverne sempre ancora una in più… anche un disco può dare la felicità.