E’ partita da Gemona del Friuli il 1 aprile, la destinazione è Lampedusa. Mila Brollo, in arte Mila Vagante, ha 58 anni, è madre di tre figli grandi e ha il diabete. E’ per questo che ha iniziato la sua “biciterapia”, sa che pedalare è utile, ma ha deciso di fare le cose in grande e percorrerà circa 2000 km in 2 mesi facendo tappa in vari paesi e città per parlare di salute e della sua “rivoluzione dolce”.

Vuole che la sua esperienza sia qualcosa di condiviso e partecipato ed è seguita anche dal programma di Radiodue “Caterpillar”. “Compio questo viaggio – spiega nel suo blog Biciterapia  – per me, per chi, come me, ha il diabete e sa che pedalare aiuta. Nel viaggio​ ​sarò seguita costantemente da un gruppo di medici ricercatori dell’Università di Pisa e dell’Università di Trieste che svolgeranno una ricerca su di me, per l​e​ mi​e​ ret​i​ e per tutti quelli che vorranno seguirmi sul blog e sui social network, dove racconterò tutto ciò che mi accadrà. Vorrei che, attraverso voi, divenisse un vero viaggio partecipato.”

Farà tappa a Prato lunedì 11 aprile e arriverà con la sua bicicletta elettrica alle 15 in Piazza del Comune ospite dell’associazione Di.a.psi.gra., insieme ad altre realtà impegnate nella salute mentale (Polisportiva Aurora, Nuove Idee, Aps Animal House, Pangea e On the road again) e con l’amministrazione comunale. Sarà accolta da Ilaria Santi, presidente del consiglio comunale, Michele Mezzacappa, direttore della società della salute area pratese, il consigliere regionale pratese Nicola Ciolini e Gabriele Alberti, presidente della Commissione sociale del Comune. Alle 15,30  si terrà un  incontro aperto a tutti gli interessati in salone consiliare per parlare naturalmente di bicicletta e di buone pratiche sulla salute mentale e del ruolo di familiari e utenti nei percorsi di cura per la salute mentale della comunità.

“Con me porterò una bandiera della pace, che lascerò, alla fine del viaggio, in terra di Lampedusa – ha dichiarato prima della partenza  – Sono pittrice e vorrei dipingere una bandiera da sola affinché sia unica e ci possa rappresentare. Avrò cura di scrivere su questo bellissimo simbolo i nomi di ​tutti coloro ​che ha​nno​ creduto nel mio viaggio e hanno​ contribuito alla sua realizzazione.​ Stiamo organizzandoci affinchè a Lampedusa arrivino tanti amici del viaggio al mio arrivo. Io sono Mila e questa sarà la mia Biciterapia. Spero che insieme sapremo costruire la nostra Biciterapia.”