Tra le persone normali come me e le persone normali straordinarie come Vittorio Arrigoni c’è la distanza tra il dire e il fare, tra l’idealizzare e il vivere.

Io non ho mai conosciuto Vittorio, non ho idea di cosa gli piacesse, e cosa sinceramente detestasse ma lo sento vicino come un amico fraterno che non ho mai conosciuto, perché così si fanno sentire le persone che si muovono per il bene comune e per la pace, non necessariamente lasciandoci la vita.

Oggi sono cinque anni che Vittorio è morto, sono cinque anni che mi ripeto “restiamo umani”.

viktat