Arrivano a Prato dalle periferie o dalle metropoli americane e si ritrovano a dover fare i conti con piccoli ma significativi shock culturali. Sono gli studenti della University of New Haven, che si appresta a celebrare la quarta edizione di Prato Campus Week. Chi sono questi studenti, cosa trovano a Prato e come vivono la città che li ospita?

La loro permanenza in Italia coincide con frequenti tour in giro per l’Europa durante i fine settimana. Per alcuni di loro questa è un’occasione irripetibile di girare il mondo e non vogliono certo lasciarsela scappare. Anelia, per esempio, è a Prato da due mesi e nella sede di piazza San Francesco ci spiega che è in città per studiare psicologia e che Boston, la città da dove viene, è “un posto frenetico, dove fai fatica a star dietro a tutte le cose che succedono”. Niente a confronto di quello che ha trovato a Prato, “una città bellissima, dove sei circondata dalle opere d’arte”, spiega. Claudio invece, il laureando in Scienze Politiche all’università di Firenze che ci aiuta con la traduzione, viene dall’Abruzzo e a Prato c’è capitato per caso, per sostenere un tirocinio di 150 ore. “Non avevo mai messo piede a Prato – racconta – non ne conoscevo il centro e devo dire che alcune strade sono bellissime”.

“Ogni edificio è vecchio, ha una storia – dice invece Hete, 20 anni, che studia chimica organica e viene dal Connecticut – e poi ci sono le persone. Una volta per esempio, finito di cenare in un ristorante, ci siamo resi conto che pioveva a dirotto e che non avevamo l’ombrello. Allora il proprietario del ristorante ci ha prestato il suo e noi siamo potuti tornare a casa – conclude – Cose impensabili in America”. “Mi piace la cultura, il modo di vivere che ho trovato e mi piace anche come le persone si rivolgono a me, nonostante sia difficile socializzare davvero con i locali – aggiunge Anelia – nelle scuole invece, durante il nostro programma di scambio linguistico, le cose sono un po’ più facili”.

A sentir parlare gli studenti della New Haven, Prato è un piccolo scrigno di meraviglie. E questo succede nonostante siano ben informati su quello che succede in città, sulle strade da non frequentare e su tutti le cose peggiori che possono capitare ad uno studente straniero a Prato.  “Non mi sono mai trovata in situazioni spiacevoli – ammette Anelia – certe zone poi le evitiamo, come per esempio la stazione centrale, ma non mi sono mai sentita in pericolo”. “E’ tutto pulito – dice un po’ stupita Hete –  C’è polizia ovunque”. Chiediamo anche a Claudio, il nostro interprete, se Prato gli è mai sembrata una città pericolosa da qualche punto di vista. “Ho girato abbastanza a lungo la città, a piedi soprattutto ed è chiaro che in certi luoghi, come per esempio la stazione centrale, bisogna stare attenti – conclude – ma è una cosa normale. Avete presente le stazioni di Roma?”.