Sapete qual è il modo migliore per promuovere l’uscita imminente del proprio album?

No, fermi tutti, non è quella di sparire dal web, inveendo contro ogni social per poi riapparire in pompa magna. Il colpo di genio questa settimana l’hanno avuto nuovamente loro, i Death Grips, che a sorpresa hanno rilasciato un singolo – che ha preceduto di un giorno la pubblicazione dell’intero album – tramite hotline. Sì, avete capito bene, proprio per telefono: bastava comporre un numero telefonico, pubblicato sul loro profilo di Facebook, e dall’altra parte della cornetta non c’era Giorgio Mastrota pronto a venderti un set di batterie di pentole, bensì la batteria di Zack Hill e la voce esplosiva di MC Ride. Oggi la nostra playlist si apre con un pezzo estratto dal loro recente album, giusto per iniziare la settimana con le peggiori intenzioni.

Le playlist

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Nella Top 12

Da bambino mi immaginavo che nel 2016 i dischi sarebbero suonati proprio come ‘Warping’ dei Death Grips, avanguardia indiscussa per più generi musicali, come lo è il grime londinese di Skepta per il mondo dei rapper. Adamn Killa e quel sad boy di Yung Lean uniscono lo stile americano a quello svedese in fatto di alternative hip hop; poi i White Fang, che ci regalano un video pulp imperdibile, pieno di droga e personaggi assurdi. L’alt-rock agrodolce dei Modern Baseball ci racconta quante cose possono succedere dopo un giro sul carro funebre, mentre gli Ensemble Economique ci riportano con le loro atmosfere su un piano decisamente più serio. Attenzione al video di Shablo, perché è interattivo a 360°, cioè è possibile voltare lo sguardo del punto di vista in ogni direzione in ogni momento. Mica male. Le dissonanze sperimentali degli acclamati Adult Jazz portano una ventata di originalità nella musica pop e alternativa; successivamente invece esploriamo con Bad Bones territori elettronici molto raffinati, fino a compiere un viaggio persi nello spazio insieme a DJ Shadow. I Perturbator suonano la carica con un pezzo dark synth anni ‘80 di energica qualità, che apre la pista alla potenza metalcore del nuovo pezzo dei Polar.

Per chi non ne ha abbastanza

Una nutritissima sezione metal, ricca di molte sfumature: le influenze thrash dei Poison Headache, il nuovo singolo dei DevilDriver di Dez Fafara (quello dei Coal Chamber), lo sludge dei North, il R’n’R hardcore italiano degli Young Blood, il noise dei Ken Mode, fino al melodic hardcore dei Frameworks. Ce n’è per tutti. Ancora chitarre col pop-punk dei Real Friends, il punk-rock dei Direct Hit! e il post-punk al femminile dei Ghost Bones. Gli Hidden Place ci regalano un po’ di electro-wave in italiano, i Doom Duo la buttano in politica, mentre i Solids continuano col loro indie-rock anni ‘90. Ancora emozioni rock con i The Saddest Landscape, fino allo shoegaze glitchato dei Turnip King e al rock psichedelico dei VBA. La Code Cut Crew ci trascina in un’allucinazione; gli Aloah riportano invece alla realtà con  il loro indie-rock, per poi lasciare spazio alla sezione hip hop. L’eleganza di Rejjie Snow apre al nuovo pezzo dei Run The Jewels e alla “sobrietà” di Lil’ Yachty e Riff Raff. In chiusura l’ultimo video dell’italo-marocchino Maruego e il nuovo singolo di Danny Diablo, che colla sua faccia “rassicurante” unisce il mondo dell’hip hop con quello dell’hardcore.

Francesco Banci e Filippo Gualandi
con la collaborazione di Fabrizio De Guidi e Giuseppe Nicolais